Gli avanzamenti tecnologici ci permettono di godere di sempre più comodità, motivo per cui si vuole investire sempre più nelle telecomunicazioni. Se fino a una decina di anni fa sembrava impensabile il passaggio in pochi minuti di file di grandi dimensioni, oggi lo streaming nel famoso formato “4K” e persino oltre è perfettamente possibile, in tempo reale, con le capacità delle connessioni odierne, smuovendo un mercato che coinvolge la vendita di schermi ultra tecnologici, prodotti specifici per la fruizione in tempo reale e tutto ciò che compone la grande offerta del web 2.0.
Per raggiungere questi risultati è stata però necessaria l’introduzione della fibra ottica come tecnologia, un’infrastruttura che può arrivare in case, scuole, uffici e che ormai la maggior parte delle grandi città ha adottato nella quasi totalità e che è presente nelle periferie in maniera sempre più capillare.
In Sicilia l’azienda Open Fiber ha raggiunto molte delle “aree bianche” poste nel bando di Infratel. Proprio i contributi regionali sono stati il finanziamento per il passo “next-gen”, con la banda ultra larga come nuovo confine per permettere a tutta Italia di avanzare uniformemente sotto il profilo delle comunicazioni.
Un avanzamento digitale per una società sempre più efficiente
In Sicilia occidentale Open Fiber ha già esteso la rete per circa 250 km, coprendo all’incirca 36.000 abitazioni, con l’intero impianto completamente pubblico e la concessione esclusiva all’azienda stessa per i prossimi 20 anni. Le “aree bianche” del bando saranno invece un’estensione delle infrastrutture a più di settemila comuni italiani, coinvolgendo ovviamente anche le attività pubbliche (135 stimate) per fornire nuovi servizi, garantire agli istituti scolastici una connessione in linea con il resto del Paese, così come permettere a ospedali e uffici pubblici di ogni tipo di accedere più stabilmente e velocemente ad archivi e comunicazioni esterne.
Considerando l’avanzamento di qualità e velocità, sarà possibile istituire anche nuove modalità di contatto per Carabinieri e Vigili del Fuoco, senza lasciare da parte i siti turisticamente e storicamente essenziali come musei, biblioteche e qualsiasi municipalità più isolata dalle aree circostanti.
Un vantaggio che coinvolgerà anche nuovi approcci alla fruizione di eccellenze musicali e in ogni campo artistico, diventando dunque un’attrattiva anche per il “rimpatrio” di molti professionisti, che potrebbero finalmente approfittare di nuove tecnologie per occuparsi delle proprie attività, specialmente in un periodo dove lo smart working e le posizioni da remoto continuano ad aumentare, scardinate ufficialmente dalla crisi della pandemia.
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Un solo strumento, molti usi
Appare evidente che la banda larga non è soltanto un “capriccio” tecnologico, ma permetterà uno sviluppo economico importante, rendendo nuovamente appetibili anche i borghi più remoti, che vanno svuotandosi per via delle difficoltà maggiori di accesso.
Dopotutto ormai da anni si parla di far diventare la Sicilia appetibile anche sotto il punto di vista finanziario, proprio perché la banda larga può essere utilizzata per moltissimi scopi: lavorare, gestire grandi data center, rilassarsi guardando i propri show preferiti, divertirsi con soldi veri ai casinò online e tutte quelle attività che porterebbero la Sicilia ad aggiungere al proprio “repertorio” di sole, mare, storia e buon cibo, anche un’infrastruttura che appare sempre più fondamentale nel mondo digitalizzato in cui viviamo. Una frase piuttosto famosa recita “un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’Umanità”, così che oggi noi potremmo dire “un piccolo avanzamento tecnologico, un grande passo per la ripresa economica”.