I giochi di carte devono la loro longevità anche alla tradizione. Molti di essi presentano regole piuttosto semplici e non lasciano sempre spazio all’inventiva e alla tattica dei giocatori, eppure risultano divertenti e fruibili ancora ai giorni nostri. Un chiaro esempio ne è il blackjack, nato in Francia ed esploso diverso tempo dopo in America. Si tratta infatti di un gioco molto diverso dagli altri, perché i partecipanti non si sfidano tra di loro, né fanno squadra: ognuno deve vedersela da solo contro il mazziere, aggiungendo di volta in volta una carta al proprio punteggio. Il nome originario del gioco, ossia “21”, è legato proprio al limite massimo di punti che è possibile raggiungere. Dai 22 punti in poi, infatti, si “sballa”.
Gli appassionati di carte avranno già notato a questo punto qualche similitudine con il 7 e mezzo. Il blackjack è però un po’ più sofisticato, in quanto impone qualche limitazione in più. Ad esempio, il banco è costretto a fermarsi se arriva a 17 punti e non può più incrementare il proprio score. Si gioca con 2 mazzi di carte francesi e come intuibile valore e numeri delle carte al blackjack fanno nettamente la differenza per l’esito di ogni mano. Tutte le figure assegnano 10 punti e le altre carte conservano il valore di facciata ad eccezione dell’asso, il cui possessore può decidere per un valore di un singolo punto o di 11 punti.
A inizio mano il mazziere distribuisce ai giocatori una carta scoperta, procedendo in senso orario. In un secondo giro di carte scoperte non si assegnano carte. Se si “sballa” il banco vince la puntata, ma se è il mazziere a superare quota 21 punti è lui a dover pagare le puntate rimaste. Se vengono raggiunti i 21 punti con le primissime carte ricevute si ottiene l’ambito blackjack, che dà diritto a un pagamento di 3 a 2, a meno che il mazziere non riesca a pareggiare.
Una regola fondamentale del gioco è quella dello “split”: se le prime 2 carte ricevute sono di pari valore, infatti, il giocatore al quale sono state assegnate può raddoppiare la puntata e proseguire la mano seguendo due percorsi distinti e separati, come se stesse giocando 2 mani in una volta sola, insomma. Di solito, questa regola può essere applicata soltanto una volta a partita se le carte in questione sono 2 assi. Le concessioni in tal senso possono variare da sala a sala.
Anche l’”assicurazione” merita attenzione. Nel caso in cui il banco fosse vicinissimo ad eseguire il blackjack, gli altri giocatori possono avanzare la richiesta che la posta in palio equivalga alla metà della puntata iniziale: se il mazziere facesse blackjack il giocatore perderebbe la puntata di base, ma verrebbe ricompensato con il doppio dell’ammontare dell’”assicurazione”, altrimenti quest’ultima verrebbe semplicemente dispersa. Anche se non è espressamente vietato, nel blackjack contare le carte rappresenta una pratica malvista soprattutto tra i tavoli professionali. Insomma, oltre che la fortuna, serve anche una buona dose di memoria per avere successo in questo gioco.