“Nelle Madonie c’è uno sforzo serio e mi fa piacere che, sia nell’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, che nel territorio, questo si stia notando”. Lo ha detto l’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, questa mattina a Gangi in occasione dell’inaugurazione dell’ambulatorio veterinario destinato alla sterilizzazione dei cani randagi. L’Assessore alla Salute ed il direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni si sono poi spostati all’Ospedale “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana dove – a distanza di 20 anni dall’ultima installazione di una vecchia apparecchiatura a 4 slices – è stata montata e collaudata una nuova Tac di ultima generazione a 128 slices.
“Stiamo ricostruendo qualcosa che è stato demolito negli anni – ha detto Razza – per questo bacino, l’Ospedale di Petralia è un punto di riferimento. Con gli amministratori del territorio c’è un dialogo intenso. Io sono convinto che, al di là delle attrezzature, c’è un tema grande, e cioè la quantità del personale a disposizione. Su questo, che è uno dei punti seri, lo sforzo dell’Azienda non è mai mancato, ma ci vorranno molti mesi per recuperare la pienezza dell’organico”. In poco meno di 20 giorni, l’Asp ha dismesso a Petralia la vecchia Tac, montata la nuova ed effettuate le prove di radioprotezione. Dopo la formazione del personale, l’apparecchiatura sarà a disposizione di tutto il comprensorio madonita sia per gli esami dei degenti, che per l’utenza esterna.
“Siamo quasi a metà di un percorso che ci consentirà entro l’anno di dotare tutti gli ospedali aziendali di Tac all’avanguardia – ha sottolineato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – dopo avere concluso i lavori a Partinico e Petralia, siamo pronti per dare il via alle opere all’Ingrassia e poi a Corleone e Termini Imerese. Le nuove Tac sono in grado di soddisfare tutte le esigenze dell’utenza fornendo prestazioni di elevata qualità e bassa emissione di radiazioni. Di pari passo al rinnovo tecnologico, va anche il potenziamento delle risorse umane con, a regime, 7 nuovi radiologi e complessivamente 10 tecnici (compresi i 4 destinati allo screening mammografico”.