Turismo, ricetta delle Madonie: abbattere dualismo tra città e aree interne

Redazione

Cronaca - Il convegno online

Turismo, ricetta delle Madonie: abbattere dualismo tra città e aree interne
Se ne è parlato nel convegno “Oltre il turismo sostenibile: per una nuova alleanza tra città e aree interne”

30 Dicembre 2020 - 14:49

Abbattere il dualismo tra la città e le aree interne, fare rete per promuovere un modello di economia sostenibile attraverso il turismo e non solo, recuperare i piccoli centri sfruttando le potenzialità del territorio. Sono le tre “chiavi” che amministratori e imprenditori delle Madonie hanno individuato nel corso del convegno “Oltre il turismo sostenibile: per una nuova alleanza tra città e aree interne”, promosso dal comune di Geraci Siculo, con il patrocinio dell’assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana. Un filo conduttore che parte proprio dalla candidatura del Comune di Geraci Siculo all’ottava edizione del concorso nazionale dei “Borghi più belli di Italia” indetto da RaiTre, nell’ambito della trasmissione domenicale “Alle falde del Kilimangiaro”, condotta da Camila Raznovich, in onda ogni domenica pomeriggio.

“Il nostro comune – ha detto il sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa – sente il peso della responsabilità di rappresentare l’intero comprensorio delle Madonie. La nostra partecipazione al concorso prende spunto dall’idea di realizzare una nuova relazione tra Palermo e l’intera comunità madonita, un modo per eliminare la competizione puntando invece a prendersi cura dei luoghi per farli conoscere e per crescere sotto la spinta di uno sviluppo sostenibile”. A moderare il dibattito, in streaming, Sabrina Lucatelli, direttrice dell’associazione “Riabitare l’Italia”, già coordinatrice della strategia nazionale per le aree interne del dipartimento delle politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri: “Ragionare del rapporto tra città e campagna per ricercare il migliore modello possibile è possibile – ha detto – e la candidatura di Geraci Siculo ai Borghi più Belli d’Italia è una splendida occasione per provarci”. Madonie e turismo è un binomio inossidabile, che può e deve essere potenziato, a patto però che le istituzioni intervengano per sostenere la capacità di fare impresa.

“La valorizzazione dei borghi siciliani – ha sottolineato Manlio Messina, assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana – è già al centro della direttiva presidenziale del 2018 e nelle politiche del governo Musumeci la valorizzazione dei borghi è tra le priorità. Sono state messe in atto dall’Assessorato regionale al Turismo due specifiche azioni di comunicazione: la prima è una pubblicazione dedicata ai borghi, con tutti i borghi più belli d’Italia e poi singole monografie sui borghi siciliani. Queste pubblicazioni sono state distribuite nel corso delle fiere turistiche, nelle ambasciate e nei consolati finché è stato possibile partecipare agli eventi fieristici. Inoltre, abbiamo aggiornato il geoportale che contiene una specifica sezione dedicata ai borghi, non solo i borghi più belli d’Italia, ma anche tanti altri piccoli comuni che hanno determinate caratteristiche per cui partecipano all’offerta del turismo cosiddetto “slow” ed “esperenziale”. La partecipazione ai Borghi più belli d’Italia è una vetrina validissima perché permette a luoghi meravigliosi, il più delle volte poco conosciuti, se non a coloro che li hanno vicini, di essere valorizzati non soltanto in chiave culturale ma soprattutto in funzione turistica”.

Dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è arrivata l’importante apertura per una sempre più fattiva collaborazione che veda protagonista da un lato la città e la sua area metropolitana con l’intero territorio delle Madonie: “La candidatura di Geraci Siculo – ha commentato Orlando – è stata compiuta con largo anticipo e in armonia con gli altri 21 Comuni del comprensorio ma si rivelerà vincente se ci sarà una visione e se si riuscirà a veicolare il messaggio che bisogna cambiare la realtà quotidiana per attrarre turismo di alto livello. Non basta solo la bellezza dei luoghi ma è necessario proporre anche una narrazione che vada oltre i confini della città e, per questo, dovremo realizzare una contaminazione positiva con Palermo per aumentare la qualità della vita e di conseguenza la richiesta dell’offerta turistica”. Anche per Pietro Macaluso, presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie “bisogna credere nell’aggregazione, è il nostro punto di forza. E lo dico da sindaco che ha vinto l’edizione del 2018 dei Borghi più Belli d’Italia: le Madonie non hanno nulla da invidiare a realtà più conosciute”. Tutti d’accordo sul concetto che è fondamentale sfruttare l’opportunità della ribalta televisiva nazionale: “E’ un momento importante perché, grazie alle immagini, tutti potranno scoprire la parte autentica del nostro territorio”, sostiene Angelo Merlino, il presidente dell’Ente Parco delle Madonie mentre Davide Marino, palermitano e professore associato di Economia alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università del Molise ha affrontato il problema del ripopolamento dei borghi “che non può essere destinato solo a chi più ricco. Serve un nuovo senso di comunità che punti sulla green economy sfruttando acqua, cibo e capitale umano”.

Mettere i Comuni madoniti in rete, come già accaduto con altri 70 borghi italiani, è stata la proposta di Alessandro Sansoni, direttore del mensile “CulturaIdentità” e di Alessandro Ficile, amministratore unico So.Svi.Ma., agenzia di sviluppo delle Madonie che ha ricordato l’importante collaborazione con l’agenzia spaziale italiana ed europea e con la Nasa per la realizzazione del telescopio a Monte Mufara. Nel suo intervento Salvatore Scalisi, presidente dell’associazione siciliana “Paese Albergo”, già direttore dell’ente bilaterale per il turismo, ha invece lanciato l’idea “di creare i ‘dinner and bed’, strutture dove si può mangiare e dormire, che attualmente non esistono e di dotare le Madonie di infrastrutture migliori, a cominciare dalla strade di collegamento, utilizzando anche le risorse del recovery plan”. Fare impresa nelle Madonie si può, come hanno dimostrato alcuni imprenditori – Giovanni Nicolosi, dell’associazione Madonie Outdoor-Gole di Tiberio e Zip Line di San Mauro Castelverde e il Grifone di Piano Battaglia; Giuseppe La Placa del Parco Avventura di Petralia Sottana; Tommaso Muscarella dell’associazione Identità Madonita di Caltavuturo; Laura Di Garbo dell’azienda agrituristica Bergi di Castelbuono e Marianna Giaconia, presidente dell’Istituto Its Madonie, Tecnologie e Sistemi Agroalimentari, e rappresentante del gruppo imprenditoriale “Fratelli Giaconia”, che ha sviluppato progetti sulla produzione degli allevamenti legati al territorio e che sta scommettendo su una serie di progetti per lo sviluppo del turismo nelle Madonie – raccontando le loro esperienze di successo ma sottolineando anche alcune criticità come la necessità di rendere più efficiente la connessione digitale e di rinforzare gli uffici tecnici comunali per incrementare la capacità di progettazione.

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