Dal Piemonte all’Emilia Romagna, passando per la Lombardia, il Veneto, le Marche e giù fino alla Calabria e alla Sicilia. E’ emergenza cinghiali su tutto il territorio nazionale. L’allarme è di Coldiretti che spiega che questa “invasione” è dovuta allo stop delle misure di contenimento studiate dal governo nazionale e la minor presenza di gente sul territorio. Ed ecco che i cinghiali si sono impossessati delle campagne. Creando parecchi danni ai vigneti e alle coltivazioni, con i campi già seminati.
In tutta Italia, dal Piemonte con avvistamenti alle porte delle città e danni a vigneti, a campi seminati, ortaggi, oppure in Emila Romagna con gravi danni per i campi coltivati che vengono letteralmente distrutti da periodiche incursioni. In Lombardia sono stati avvistati anche nelle principali strade di collegamento, mentre in Campania si registra un incremento soprattutto nelle aree interne con danni a vigneti, uliveti e nei campi, dove scavano alla ricerca di radici e tuberi. Non passa giorno che alla Coldiretti non arrivino richieste di aiuto e segnalazioni sulla drammaticità della situazione.
Secondo le stime, con l’emergenza coronavirus sono circa due milioni i cinghiali che circolano senza freni per campagne e città danneggiando i raccolti e mettendo a rischio la sicurezza delle famiglie, anche nelle poche occasioni in cui è permesso uscire di casa. Al Sud, emergenza in Calabria con i cinghiali che hanno colpito ortaggi e frutteti, cereali, vigneti e impianti di kiwi fino ai centri abitati con tranquille passeggiate sul lungomare, fra abitazioni e negozi. In Puglia i cinghiali imperversano con attacchi agli animali nei pascoli e raid nelle campagne con una recrudescenza del fenomeno proprio nel periodo di emergenza coronavirus con branchi in provincia di Bari soprattutto sull’Alta Murgia e sul Gargano in provincia di Foggia.
In Sardegna avvistato un branco che girava tranquillamente la notte a Sassari, mentre in Sicilia la situazione sulle Madonie, nel palermitano, è tragica con i cinghiali che usano il fieno delle aziende per dormire dopo aver devastato i campi seminati con stesso problema sui Nebrodi nel messinese mettendo a rischio anche l’incolumità degli agricoltori che ogni giorno rischiano di essere attaccati.
In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi, mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. La proliferazione senza freni dei cinghiali – conclude la Coldiretti – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.