Cinque anni carcere per voto di scambio politico mafioso. Questa la richiesta fatta dalla procura di Palermo nei confronti del sindaco di Alimena, Giuseppe Scrivano. Il primo cittadino del borgo madonita è indagato nell’inchiesta Argo che disarticolò i clan di Bagheria e, secondo l’accusa, avrebbe comprato i voti della cosca in occasione delle elezioni regionali del 2012.
Dall’indagine è emerso che avrebbe chiesto l’appoggio elettorale in cambio di soldi a esponenti di spicco della cosca di Bagheria come Carmelo Bartolone che avrebbe anche incontrato. A carico dell’imputato, rieletto sindaco nonostante l’accusa di voto di scambio e un processo in corso per peculato a Termini Imerese, ci sono una serie di intercettazioni e riprese video che confermerebbero i rapporti con gli uomini d’onore.
Contro Scrivano sono parte civile il comune di Alimena, che si è e costituito quando era in carica il precedente sindaco, il comune di Bagheria, Sicindustria e il centro La Torre difesi dagli avvocati Francesco Cutraro ed Ettore Barcellona.