Sosvima, l’Unione dei Comuni acquisisce la quota dismessa dall’Ente Parco

Michele Ferraro

Politica - Il caso

Sosvima, l’Unione dei Comuni acquisisce la quota dismessa dall’Ente Parco
Protestano i gruppi consiliari di opposizione di Castellana Sicula e Geraci Siculo "per i comuni dell'unione un aggravio di costi per usufruire degli stessi servizi!

07 Gennaio 2020 - 16:22

L’Unione dei Comuni delle Madonie, con deliberazioni approvate dalla giunta e successivamente dal Consiglio dove siedono i rappresentanti di 17 Comuni del comprensorio, si è fatta carico della sottoscrizione della quota di partecipazione della Sosvima. Un esborso di poco più di 19 mila euro, in pratica la quota dismessa di recente dall’Ente Parco delle Madonie, episodio che per altro ha dato seguito ad un triste contenzioso fra Ente Parco delle Madonie e Sosvima. ancora in corso (Leggi qui: Ente Parco e Sosvima ai ferri corti: ora si sfidano in tribunale).

Ora sono almeno due gli aspetti curiosi di questa vicenda, in primo luogo accade che 14 Comuni madonti pagheranno due volte la stessa quota di partecipazione alla Sosvima (Petralia Soprana, Petralia Sottana, Blufi, Bompietro, Alimena, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Gangi, Gratteri, Isnello, Geraci Siculo, Pollina e San Mauro Castelverde) una prima quota direttamente, quali soci dell’agenzia di sviluppo ed una seconda quota indirettamente quali componenti (e finanziatori) dell’Unione dei Comuni.

C’è poi il secondo aspetto, che riguarda molti dei sindaci che siedono nel Consiglio dell’Ente Parco delle Madonie i quali con una mano tolgono la quota Sosvima a carico dell’Ente Parco, approvando la deliberazione dell’Ente sovraccomunale avente sede a Petralia Sottana, e con l’altra mano la restituiscono approvando la deliberazione dell’Ente sovraccomunale avente sede a Petralia Soprana.

Sulla vicenda è intervenuto recentemente il gruppo consiliare “Diventerà Bellissima” di Castellana Sicula “Far pagare ancora ai comuni una quota fissa alla Sosvima è una scelta anacronistica e non adeguata più ai tempi – afferma il capogruppo Angelo Pizzuto – la situazione dei comuni si è molto evoluta negli anni, adesso i municipi hanno professionalità che possono certamente attenzionare gli strumenti finanziari, i bandi e quant’altro uscendo nelle varie forme di programmazione. Noi riteniamo che Sosvima possa svolgere questo ruolo per i comuni che ne hanno necessità sotto forma di consulenze, senza oberare i comuni di una onerosa quota annuale che molti non possono pagare. Ed infatti si registrano molte quote arretrate. Questa comunque è una scelta dell’amministrazione comunale di Castellana Sicula che noi abbiamo votato contro, ma è una scelta legittima. L’aspetto più curioso della vicenda è un altro – continua Pizzuto – L’Unione dei Comuni altro non è che un collegamento di enti locali che già, in gran parte, sono soci in Sosvima. Castellana Sicula ad esempio paga già una quota di circa 14 mila euro l’anno ed ora, attraverso l’Unione dei Comuni, dovrà far fronte ad una ulteriore aliquota annuale, con aggravio di costi per i contribuenti, per beneficiare dello stesso identico servizio. Un’assurdità contabile ed amministrativa che non consentiremo attivando tutti gli strumenti giuridici e legislativi a nostra disposizione, incluso il coinvolgimento della nostra deputazione regionale presso i dipartimenti competenti”.

Sul punto interviene anche il capogruppo di Uniamo Geraci Gaetano Sancarello “I sindaci due anni fa decidono di dismettere le quote di proprietà del parco delle Madonie e adesso decidono di acquistare quelle stesse quote come unione dei comuni. Delle due l’una, o sono i comuni singoli a partecipare con le loro quote azionarie a Sosvima, o vi partecipa l’unione dei comuni per conto degli stessi. Una fattispecie singolare e sicuramente una contraddizione in termini della quale siamo molto turbati. I nostri comuni, già gravati dalle spese ordinarie di gestione, non possono di certo permettersi di pagare doppiamente la partecipazione a Sosvima. Come gruppo di opposizione ci attiveremo per fare in modo che venga discussa la questione nei vari consigli comunali, a salvaguardia di tutti i cittadini.”

 

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