Il comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione è stata approvata all’unanimità dai 24 stati membri del Comitato intergovernativo. Dopo la coltivazione della vite ad alberello della comunità di Pantelleria e l’arte dei muretti a secco, è il terzo riconoscimento ottenuto da una pratica rurale tradizionale. L’Italia acquisisce così il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare superando Turchia e Belgio.
La candidatura del «movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi» era stata avanzata nel marzo 2018 dall’Italia come capofila insieme alla Grecia e all’Austria, e coordinata — a livello internazionale — dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con il coinvolgimento diretto delle comunità italiane delle Regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Abruzzo, Lombardia e alle province di Trento e Bolzano.
La transumanza è una pratica molto diffusa anche in Sicilia ma la nostra regione non ha preso parte al gruppo che ha portato avanti l’istanza fino alla sua definitiva approvazione