Si è tenuto presso la sede dell’Ente Parco delle Madonie, l’incontro per la programmazione della seconda edizione di Break The Limit – Il Turismo oltre le Barriere. Inaugurata lo scorso anno, con il coinvolgimento dei primi cinque Comuni, quest’anno, si terrà sulle Madonie nei giorni dal 22 al 24 novembre. Il progetto, promosso dalla Fondazione Villa delle Ginestre Onlus con l’Ente Parco delle Madonie, avrà come partner la Delegazione Regionale Sicilia della
Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali (fisdir) e il Coni provinciale paraolimpico, il Coni Provinciale di Palermo e nel Parco i comuni di Castelbuono, Isnello, Caltavuturo, Collesano e Geraci Siculo.
“Si tratta – ha detto il Commissario straordinario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone – di una nuova edizione che sulla scia di quella dell’anno precedente, prevederà percorsi sensoriali e discipline sportive, in cui gli atleti daranno dimostrazione della loro abilità nel superamento di barriere fisiche e mentali, per far arrivare alla gente “normale” la concezione di sport inclusivo e aperto a tutti”.
Non a caso, i Comuni partner, metteranno a disposizione gli impianti sportivi nei loro territori, coinvolgendo Scuole, Associazioni e Comunità. “Ringrazio tutti – prosegue Caltagirone – per la disponibilità accordata che, supera qualsiasi ostacolo ideologico e da spazio all’importanza rivolta a persone che con la loro personalità e singola sensibilità, sono in grado di coinvolgere ed esprimere l’appartenenza ad una Comunità, in cui la sana Moralità unisce e non divide, per il raggiungimento di un unico obiettivo, quello del benessere sociale che deve essere garantito a tutti”. Saranno organizzati dalla Fondazione Villa delle Ginestre, appositi percorsi sensoriali, la cui finalità importante, è quella di
permettere la concentrazione sulle proprie capacità sensoriali, in grado di risvegliare in ognuno, la capacità dell’ascolto.
“Dal calcio, al basket, al nuoto, al tennis, qualsiasi sport di gruppo, continua Caltagirone – non può che insegnarci l’importanza del gioco di squadra e la gestione delle emozioni che passa attraverso ogni singola persona, la cui storia è fondamentale per dare impulso alla concretezza in ognuno di noi di voler fare bene e dar bene, come singola spontaneità e non come obbligo. Si è d’accordo con i sindaci che se nei territori, crescono le esperienze e le buone pratiche, sicuramente l’integrazione di persone disabili e normodotate che, nel tempo vanno strutturandosi in movimenti sportivi veri e propri, sarà in grado, di far raggiungere a Tutti dei risultati sorprendenti in termini di numeri e coinvolgimento in modo spontaneo”.