E’ un po’ narratrice, un po’ viaggiatrice, un po’ sognatrice Antonella Italia che nel suo libro “Lo Sguardo Atteso, Appunti di viaggio tra i borghi di Sicilia”, come a seguire un unico filo conduttore proietta il lettore nel cuore della bellezza dei borghi siciliani. Un omaggio a luoghi della memoria dai parchi letterari di Polizzi Generosa e Aliminusa, da Palermo a Capo d’Orlando, da Cefalù ai Borghi più belli d’Italia di Gangi, Petralia Soprana e ancora Geraci Siculo.
Un libro che racconta di personaggi, sensazioni, luoghi in cui ciascuno di noi può tracciare un proprio io come attraverso delle stazioni che si alternano e dove si riscoprono passi di una vita vissuta.
La prima presentazione del libro, edito dalla casa editrice “Edizioni Arianna”, è prevista per venerdì prossimo, 31 maggio, alle ore 18, al Bistrò del Teatro Massimo di Palermo. A introdurre la presentazione Maria Giambruno giornalista e scrittrice, converseranno con l’autrice: Beatrice Agnello, critico letterario, Aurelio Pes scrittore e Arianna Attinasi editore. Durante la presentazione saranno letti brani del libro e sono previsti gli interventi dei direttori del Parco letterario Giuseppe Antonio Borgese, del Parco Letterario Giuseppe Giovanni Battaglia, della Fondazione Villa Piccolo di Calanovella (proprio ieri ricorreva il 50esimo anniversario della morte del poeta Lucio Piccolo di Calanovella) e Fondazione Mandralisca, quest’ultima ha sposato il progetto di valorizzazione dei luoghi descritti concedendo l’autorizzazione ad utilizzare l’immagine del ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Al termine sarà servito un aperitivo nel Bistrò del Teatro Massimo.
Come un unico e ricco affresco il libro è una sovrapposizione di luoghi e storie, racconta di posti reconditi e meravigliosi, un vero e proprio diario di viaggio con le ultime pagine lasciate appositamente bianche. L’autrice invita il lettore a visitare i luoghi e poi fermare con un disegno, un tratto di china o anche una frase, il tempo di quella visita. Così un libro diventa un classico viaggio dell’anima tra paesaggi immutati, profumi e sapori. Architetto paesaggista Antonella Italia, svolgendo il ruolo di un cronista antropologico, narra “la sua storia” che a tratti potrebbe sembrare autobiografica, fornendo al lettore una maggiore consapevolezza circa l’identità dei luoghi, uno strumento guida alla scoperta di terre culla della civiltà.
“I suoi occhi s’illuminavano quando trovava un libro sulla storia della sua città e di nascosto amava ritagliare una strisciolina sottilissima del bordo dell’ultima pagina di ogni volume, per comporre una trama di storie, quasi una piccola collezione di granelli di carta”. “Entrava in ogni libro con il corpo e con la mente viaggiava fra le città” questa è Silvia la protagonista del romanzo. Un viaggio fisico ed insieme immaginario di grande suggestione, tra gli anfratti di una Sicilia sublime a volte deturpata. Con l’idea che camminando si riesca a trovare il passo giusto dell’esistenza.
Ogni pagina del romanzo parte da quel territorio di confine che sono le Madonie: “Le distese di campi a valle e le cime dolomitiche della Quacella sfuggivano al di là del Maggiolino cabrio mentre dall’autostrada si avviava verso la statale 120 che da Polizzi Generosa conduce alle Petralia per poi dirigersi verso i centri di Geraci e Gangi. Aveva appuntamento al Parco letterario di Borgese a Polizzi Generosa e poi a Geraci Siculo per un incontro nel pomeriggio con una giovane editrice. Dopo si sarebbe recata sino ad Aliminusa per comprendere meglio la figura di Giovanni Battaglia il poeta contadino. Mentre guidava godeva nel pressare l’acceleratore e percepire l’aumento di velocità sotto il suo corpo, la fuga del paesaggio aveva il ritmo di una musica jazz e il suo sguardo incontrava l’orizzonte senza dirsi nulla”.