Potremmo chiamarlo “il paradosso di Piano Battaglia” e non è un libro di filosofia, nemmeno un esperimento di logica. È la situazione incredibile in cui si trova l’unica località sciistica della Sicilia occidentale. Mentre sulle Alpi le piste sono stracolme di gente, ma la neve devono spararla con i cannoni perché di cadere dal cielo non se ne parla, “l’africana” Piano Battaglia è irraggiungibile proprio a causa delle copiose nevicate.
Una manna dal cielo per chi ha deciso di investire sul tetto delle Madonie, sperando in un generale rilancio del comprensorio, se solo i nostri amministratori locali fossero dello stesso avviso. Partiamo dalla viabilità. Le condizioni delle strade madonite le conosciamo tutti: tronconi in frana da almeno 20 anni (si pensi al tratto di Piano Farina), giunti di dilatazione dei viadotti da rifare, smottamenti, buche e avvallamenti per chilometri. Una situazione drammatica, aggravata poi da imprevisti sempre dietro l’angolo.
Pochi giorni fa alcune rocce sono precipitate sulla strada provinciale 9 tra Collesano ed il Bivio Mongerrati bloccando di fatto la circolazione. Adesso raggiungere Piano Battaglia da Buonfornello è impossibile, per cui bisogna proseguire per Castelbuono e poi via Isnello, allungando di parecchie decine di minuti, oppure salire dal versante meridionale (via Petralia o Polizzi). La situazione tragica è aggravata poi dalla cronica mancanza di mezzi spalaneve in servizio sulle strade provinciali. Ieri pomeriggio la strada per Piano Battaglia era già impraticabile con quasi 10 centimetri di neve, a partire dai 500 metri di quota. Una situazione assurda, che si era già presentata qualche giorno fa, durante una prima debolissima nevicata, questa volta però a quote ben elevate e lontano dai centri abitati: nessuno spalaneve.
Del resto, come ha ricordato in una recente intervista a MeridioNews il capo della Protezione Civile per l’area metropolitana di Palermo Marianna Mirto, c’è una cronica mancanza di risorse economiche ed un solo spalaneve in azione (in condizioni pessime). Peccato poi che, durante questa intervista del 21 dicembre, la dirigente si sia sbilanciata in un commento un po’ azzardato (“Per questo scorcio di stagione non si prevedono nevicate”), giustificando così il posticipo a gennaio di una nuova gara d’appalto per i nuovi mezzi. Ma si sa, sulle Madonie i meteorologi dell’ultim’ora hanno sempre preso bastonate.
Come dimenticare, per esempio, i detrattori del riammodernamento degli impianti sciistici che al grido di “tanto a Piano Battaglia non nevica più”, si opponevano alla realizzazione della seggiovia. Il nostro pensiero oggi va a loro, ma soprattutto a chi in realtà ha avuto il coraggio di investire nell’area. Gli impianti sono fermi, è vero, ma la società di gestione questa volta non ha alcuna colpa. La gestione delle piste da discesa infatti è un onere della Città Metropolitana di Palermo (ex Provincia) che dovrebbe rinnovare l’affidamento alla Piano Battaglia srl per permettere l’apertura in tutta sicurezza. Il solito cubo di Rubik siciliano, dove anziché cercare di semplificare e snellire le procedure si complicano enormemente affari che potrebbero essere semplicissimi.
Perché per esempio non dare alla Piano Battaglia srl la concessione delle piste per l’intera durata dell’affidamento (30 anni)? Perché chi sale sulla Mufara con gli sci ai piedi, poi in qualche modo deve pure scendere! Perché dunque? Per protagonismo politico? Chissà. Nel frattempo tantissimi sciatori sono in attesa e ogni giorno che passa, soprattutto con tutta questa neve, è un giorno perso dal punto di vista economico. In tutta questa desolante faccenda, sempre per rimarcarne l’entità paradossale, l’unico baluardo di resistenza è la Scuola Italiana di Sci di Piano Battaglia, gestita dal Maestro Federale Franco Miserendino (per info 335 7279110) che, in barba a strade bloccate e impianti chiusi, ha iniziato le lezioni di sci alpino per tutti gli appassionati che vogliono migliorare la propria tecnica o avvicinarsi per la prima volta a questa disciplina. La risalita? In motoslitta.