Una giovane donna di Gangi alla quarantesima settimana di gravidanza, domenica 16 dicembre si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Petralia Sottana. Le si erano rotte le acque. Giunta in ospedale intorno alle 16,30 del pomeriggio, accompagnata in automobile dal marito, la donna viene assistita dall’ostetrica di turno. Il medico ginecologo reperibile non è in ospedale e, raggiunto al telefono, secondo quanto raccontato dal marito della puerpuera, avrebbe consigliato alla coppia di recarsi subito all’ospedale di Termini Imerese.
La donna, che accusa forti dolori, viene trasferita in reparto per una visita di approfondimento. Dopo un primo controllo l’ostetrica si mette nuovamente in contatto telefonico con il ginecologo per informarlo che la donna, a suo parere, non è in condizioni di trasferirsi in macchina da Petralia Sottana a Termini Imerese. Così viene allertata l’ambulanza del presidio ospedaliero di Petralia che, poco dopo le 19 parte in direzione di Termini con la donna e l’ostetrica a bordo. L’ambulanza si ferma all’altezza di Tremonzelli per un malore della donna che viene visitata a bordo. Poi il mezzo riparte per raggiungere l’ospedale di Termini, dove arriverà in serata.
Dalla testimonianza rilasciata dal marito sembra che il ginecologo reperibile, che si trovava a diversi chilometri di distanza dall’ospedale di Petralia Sottana, non abbia mostrato la volontà di recarsi immediatamente in pronto soccorso per visitare la donna che, di fatto, è stata trasferita in ambulanza senza una visita ginecologica.
In merito all’accaduto abbiamo sentito il direttore del dipartimento Salute della Donna e del Bambino dell’Asp di Palermo Domenico Cipolla: “Stiamo verificando con attenzione. Quanto alle condizioni cliniche la donna aveva il collo dell’utero chiuso, non era quindi in pericolo e c’erano tutte le condizioni per un tranquillo trasferimento a Termini Imerese, tanto è vero che il parto è avvenuto regolarmente martedì 18 dicembre, poco dopo la mezzanotte, in piena sicurezza presso il punto nascite dell’Ospedale Cimino. Voglio ricordare ancora una volta che non si nasce a Petralia Sottana, il punto nascita è chiuso da tempo ormai. Tranne che non ci siano casi di estrema emergenza le donne in travaglio vanno portate a Termini Imerese, anche dopo la rottura delle acque per condurre serenamente ed in piena sicurezza il parto. Recarsi a Petralia è un rischio, basti pensare ad esempio che non c’è il doppio ginecologo e non c’è possibilità in caso di necessità di passare da un parto naturale ad un parto cesareo. Per la loro incolumità e sicurezza le donne vanno preparate ed educate in tal senso dai medici di base e dagli specializzati del territorio”.
Sulla vicenda del ginecologo reperibile che non si sarebbe presentato in ospedale, o che comunque non è arrivato in tempo per visitare la donna, rimasta per oltre 2 ore nell’ospedale di Petralia, l’Asp sta facendo degli accertamenti ed ha già chiesto una relazione su quanto avvenuto. Si tratterebbe infatti di una vicenda molto grave. Per altro, secondo un orientamento costante della Corte di Cassazione risponde del delitto di omissione di atti di ufficio il sanitario ospedaliero in servizio di pronta reperibilità, che, chiamato dal medico già presente nel nosocomio, si rifiuta di recarsi in ospedale, sul presupposto che non sarebbe ravvisabile alcuna situazione di urgenza.