Una rimodulazione della rete ospedaliera per tutelare il diritto alla salute dei madoniti. Questa, in estrema sintesi, la richiesta fatta dal consiglio comunale del comune di Petralia Sottana al governo regionale della Sicilia. Un documento che chiede agli organi competenti che siano garantiti, presso l’ospedale Madonna dell’Alto alcuni servizi ritenuti fondamentali per il benessere del territorio. In primis il fatto che presso l’unità operativa semplice di chirurgia possano essere praticati interventi in elezione ed in urgenza per garantire al paziente reali possibilitò di ricovero ed asssistenza immediata. In pratica si chiede che l’unità non garantisca solo interventi in “day surgery”, ma anche tutti gli altri eseguiti dalle equipe chirurgiche. Secondo punto riguarda il reparto di ortopedia che è stato soppresso. Questo, deve essere riattivato per rispondere ad una necessità impellente della gente, spesso anziana e sola, costretta per patologie impreviste ed imprevedibili, ma frequenti (come la rottura del femore) ad attendere lunghe ore nella speranza di reperire posti letto fuori da Petralia Sottana con elevati costi di trasporto a carico del paziente e con la possibilità, non remota, dell’insorgere di complicanze. A ciò si aggiunge la riapertura di Piano Battaglia ed è quindi necessario garantire assistenza immediata a chi è vittima di incidenti nella stazione sciistica considerando che nel periodi invernali non è sempre facile garantire i collegamenti stradali a casa del ghiaccio e della neve.
Il terzo punto riguarda il ripristino di cardiologia, visto che dopo il pensionamento dell’unico cardiologo dell’ospedale, nel presidio ospedaliero è presente un solo specialista che non può, da solo, garantire la giusta assistenza a tutta la popolazione madonita (anche se ora è stato assunto un nuovo specialista, ndr). Quarto punto è il mantenimento, con gli standard attuali, dell’unità semplice di laboratorio di analisi e radiologia, visto che sono attesi tagli al personale proprio in questo settore. Quinto punto è la piena funzionalità dell’unità di riabilitazione che, pur prevedendo l’operatività di 16 posti letto, in realtà, per carenze di personale e mezzi, riesce a garantirne solo 6. Nel punto successivo si chiede di mantere l’unità di ostetricia e ginecologia, con riattivazione del punto nascite chiuso ormai dal dicembre 2015. La sua inoperatività non ha tenuto conto di una serie di peculiarità che dovevano far propendere per una deroga, prevista per legge, per tutti quei punti nascita situati in zone particolarmente disagiate. L’ospedale di Petralia dista da quello di Termini oltre un’ora di strada. Oggi il reparto sarebbe in grado di garantire gli standard necessari per i 500 parti previsti ogni anno.
Per questo il comune di Petralia Sottana, per il diritto alla salute, una non disparità di trattamento nell’erogazione dei servizi di prima necessità e una riorganizzazione della rete ospedaliera, ha chiesto di aprire un tavolo, oltre che con l’assessorato regionale siciliano alla Sanità, anche con l’Asp, per avere tutti i referenti perché si possa trovare una sintesi su questa situazione davvero delicata. Il documento del comune di Petralia Sottana è stato sottoscritto anche dai sindaci, dalle Giunte Comunali e dai Consigli comunali di Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa.