“Il Pane è il ciclo della vita…1998 un dono d’amore 2018…” è il titolo della mostra del maestro Gianbecchina, che si inaugurerà sabato 24 marzo (ore 19,00) a Palazzo Bongiorno, a pochi passi dalla Torre Normanna di Gangi.
La mostra, organizzata dal Comune e dall’Istituzione Gianbecchina del borgo madonita, raccoglierà diciotto dipinti e alcuni studi e disegni inediti relativi al ciclo del pane che vanno dagli anni Cinquanta agli Ottanta. Il pittore sambucese, scomparso a luglio del 2001, aveva già donato nel 1998 a Gangi novantasei delle sue opere, un patrimonio prezioso custodito all’interno dell’Istituzione che porta il suo nome. E per celebrare i vent’anni dalla donazione la comunità gangitana ha voluto mettere in esposizione altri dipinti e i lavori propedeutici relativi al ciclo del pane.
“Questa iniziativa – dice Alessandro Becchina, figlio dell’artista – è l’ennesima prova dell’attenzione che Gangi ha dedicato a mio padre, al quale nel 1989 è stata conferita la cittadinanza onoraria”.
“Voglio ringraziare Alessandro, Rosanna Migliazzo, direttrice dell’Istituzione Gianbecchina, e tutto il consiglio di amministrazione dell’Istituzione – aggiunge Francesco Paolo Migliazzo, sindaco di Gangi – per la cura che hanno mostrato nel valorizzare l’arte del maestro. Per noi è motivo d’orgoglio ospitare questa mostra. Gangi, da quando ha vinto il titolo di Borgo dei borghi 2014, ha centuplicato la presenza dei turisti e sono migliaia le persone che si fermano ad ammirare le opere di Gianbecchina”.
La civiltà contadina per Gianbecchina ha avuto un posto centrale nelle sue opere, volti, mani, terra e fatica sono stati i pilastri portanti del suo amore per la Sicilia agricola. Una sorta di precursore dei tempi visto che oggi la nuova economia dell’isola punta proprio sulla tradizione e cioè sul ritorno alla terra. Tanino Bonifacio, curatore del testo critico della mostra, spiega: “Il ciclo del pane” , corpus pittorico iniziato negli anni cinquanta, costituisce una vera e propria documentazione di antropologia culturale di quella civiltà contadina che nel quotidiano vive il bisogno di conquistarsi il pane che, come eucarestia, è conservato nel tabernacolo della terra”.
La mostra, che rimarrà aperta fino a domenica 6 maggio, sarà inaugurata da Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale, dal sindaco, Francesco Paolo Migliazzo, Alessandro Becchina, presidente Archivio Gianbecchina, Tanino Bonifacio, critico d’arte, e Raffaele Mocciaro presidente dell’Istituzione Gianbecchina di Gangi.
Da non perdere anche la suggestiva processione della domenica delle Palme che così ce la racconta il sindaco Migliazzo: “E’ una delle feste religiose più importanti d’Italia, un rito che si ripete da secoli, dove sono coinvolte dodici Confraternite che sfilano in corteo con paramenti sacri e costumi preziosissimi che risalgono al ‘700. Le Palme vengono addobbate con fiori e altri ornamenti secondo l’antica tradizione. Il momento di maggiore impatto emotivo – conclude il sindaco – si raggiunge intorno a mezzogiorno davanti al sagrato della chiesa Madre dove avviene la cosiddetta tampurinata finale”.