Progetto rivoluzionario ed innovativo quello partito da qualche settimana nel mondo del calcio Siciliano. Un’idea che appariva pura utopia, quella voluta dal decano del calcio madonita mister Vincenzo Mazzola e da mister Nino La Rocca. Nove società hanno deciso di unirsi in un unico progetto per i settori giovanili. L’obiettivo è formare una scuola calcio d’élite, una vera e propria accademia del calcio, capace di accentrare i migliori giovani delle Madonie per formare atleti e competere con i più grandi club de calcio siciliano e non.
Le società che hanno deciso di aderire al progetto sono: Asd Giovanile Collesano; Asd Polisportiva Castelbuono; Asd Atletico Campofelice; Asd Cerda Giuseppe Macina; Polisposrtiva Calcio Lascari; Supergiovane Castelbuono; Asd Pro Loco Sant’Ambrogio; Asd Sporting Cefalù; Asd Sporting Termini.
Gli atleti (2004/05) sono stati affidati alla guida tecnica di mister Spataro, tecnico proveniente dal settore giovanile della squadra professionistica del Trapani Calcio, proprio allo scopo di assicurare la massima professionalità e offrire ai giovani calciatori esperienza e alti valori umani e calcistici, assicurando nel contempo il massimo dell imparzialità nelle valutazioni.
E’ stato anche costituita la direzione della nuova realtà calcistica: presidente Commissario Fabio Capuana; vice presidente e vice Commissario Gianni Geraci; segretario cassiere Michele Polizzotto; dirigente accompagnatore Serio; direttore generale Vincenzo Mazzola; direttore tecnico Nino La Rocca. Quest’ultimo coordinerà i tecnici participanti al progetto allo scopo di arricchirne le competenze ed allineare i metodi di lavoro.
Gli allenamenti si svolgeranno in maniera itinerante, presso i campi delle società aderenti al progetto. “Tra gli scopi prefissati dall’Accademia – spiegano le società – oltre a quelli sportivi e tecnici, tra i quali l’istituzione immediata di una nuova categoria anch’essa affidata ad un tecnico provenite dal professionismo, vi sono quelli sociali tendenti a contrastare la mortificazione a cui è stato sottoposto il nostro territorio in questi anni, oltre all’isolamento di cui siamo stati vittima ed il relativo contrasto allo spopolamento che ha impoverito il nostro bagaglio prima umano e poi meramente tecnico”.