“La Targa Florio è in vendita”. La storia è in bilico. Perché 102 anni dopo potrebbe cambiare tutto. A lanciare l’allarme è il mensile
Sicilia Motori che sul numero di febbraio in edicola da oggi punta i riflettori su una possibile vendita dello storico marchio made in Palermo. L’Aci – secondo il mensile – starebbe selezionando un advisor incaricato di stabilire il valore del marchio della corsa più antica del mondo, oggi di proprietà dell’Automobile Club di Palermo che dal ’63 organizza la competizione ideata da Vincenzo Florio nel 1906. La volontà dell’Aci, che ha già ottenuto la disponibilità dell’Ac provinciale – come preannuncia Sicilia Motori – si sarebbe manifestata nella delibera pubblicata sul sito dello stesso ente, e fa seguito all’attuale contratto di gestione per l’organizzazione del rally per auto moderne e storiche (la cui edizione 102 è in programma nel prossimo maggio) e della classica (ottobre) che scadrà alla fine di quest’anno.
Il mensile, nell’editoriale del suo direttore, Dario Pennica, si chiede “se sia opportuno alienare un patrimonio culturale della Sicilia, o se non sia eticamente più corretto che questo bene, se proprio dev’essere ceduto, venga acquistato dalla Regione che a sua volta potrebbe affittarlo per lungo tempo allo stesso Aci Italia. In tale maniera nel tempo l’investimento della pubblica amministrazione verrebbe ripagato, e anzi diverrebbe fonte di reddito. La Targa Florio fu inserita dalla Regione, due legislature fa, fra i beni immateriali della Sicilia”.
Nel tardo pomeriggio è stato Angelo Pizzuto, presidente dell’Automobile Club Palermo, a fare chiarezza: “Non c’è nessuna delibera di cessione del marchio, né tantomeno ci sono trattative in tal senso. Abbiamo concordato con il presidente di Aci Italia, Angelo Sticchi Damiani, di dare incarico a un advisor per fare una completa valutazione economica del marchio Targa Florio e degli annessi e connessi, brand che rappresenta per l’Automobile Club Palermo un asset inestimabile la cui valutazione però, al netto di contenziosi ed altre obbligazioni, non è mai stata chiara. Stabilire il valore di un marchio, specialmente di uno importante come il nostro, prevede una procedura molto lunga e costosa, ed è per questo – aggiunge – che ci siamo rivolti ad Aci Italia, la nostra casa madre con cui collaboriamo già da anni per l’organizzazione della Targa Florio, per espletare questa procedura di valutazione del brand che sarà poi stimato ed economicamente apprezzato”.
(Fonte Palermo Today)