Giovanni Battista Meli, ex sindaco di Collesano, ha denunciato il comune che ha amministrato per non avergli versato i contributi durante parte del suo mandato. “Più di un anno fa ho scoperto che non mi sono stati versati i contributi previdenziali a mio carico relativi al periodo in cui ho ricoperto l’incarico di Sindaco – spiega Meli – adempimento dovuto e previsto dalla legge”. Secondo Meli, il mancato pagamento si è protratto per tre anni consecutivi: “Il fatto è gravissimo in un Ente pubblico che pretende il rispetto della legge e delle regole da parte dei cittadini – dice Meli – Non sono bastati i solleciti e i richiami da parte del sottoscritto. Non sono bastati i solleciti e i richiami da parte dell’Avvocato che sono stato costretto a nominare. Non sono bastati i chiarimenti dati più volte a un ex segretario, al Commissario, al Revisore dei conti e ai nuovi funzionari nominati di recente, Responsabili di importanti Uffici”.
Il comune, secondo quanto racconta l’ex sindaco, ha solo previsto la spesa, “ma rispetto l’adempimento finale un nulla di fatto – spiega Meli – un lungo gioco snervante e a mio avviso irresponsabile e incomprensibile”. Ora si attende l’arrivo del nuove segretario generale. “Servirà a prendere altro tempo, facendo capire che nei sette anni precedenti e in particolare nell’ultimo anno nulla è accaduto – conclude Meli – Niente hanno sentito mai e nulla sanno e provano vicendevolmente a scaricare le responsabilità di chi è oggi unico responsabile semplicemente perché oggi è responsabile del proprio ruolo. Ho spiegato a tutti che arrivare a costringermi a fare un decreto ingiuntivo, avrebbe comportato gravi conseguenze per le casse comunali. Si dovranno impiegare risorse economiche aggiuntive, il cui costo graverebbe sui cittadini. In più, sarebbe inevitabile l’identificazione da parte dell’autorità giudiziaria, di reati penali e finanziari, subiti e a danno del sottoscritto, ma soprattutto a carico della Pubblica Amministrazione, con un coinvolgimento diretto da parte della Corte Dei Conti. Tutto questo è inspiegabile, perché i soldi delle casse comunali, devono essere impiegati per il bene pubblico e non per perseguire obbiettivi lontanissimi dal buon senso e dalla buona amministrazione”.