Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Castelbuono, Mario Cicero sulla questione dell’acqua
“Alla fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 i sindaci e i tecnici di quella stagione politico-amministrativa, hanno avuto l’intuito di aumentare la dotazione idrica del nostro Comune, prelevando l’acqua da un bacino artificiale formatosi tra due briglie di sostegno nel torrente Vicaretto, captando l’acqua dalle risorgenti Canna e Centomasi. Chi ha la memoria storica e l’onestà intellettuale, non può aver dimenticato lo scempio perpetrato nelle nostre montagne con il pretesto dell’emergenza idrica in Sicilia (vedi la realizzazione di una condotta di collegamento tra la traversa di quota 905 e la diga di Blufi che ha solo provocato ingenti danni alle nostre sorgenti per un’opera che non è stata mai completata).
Questa premessa è fondamentale, per riaffermare con forza, che l’acqua prelevata e che iniziamo a riprelevare dal torrente Vicaretto, è buona.
All’inizio, il mezzo utilizzato per il prelievo dell’acqua, era un motore a scoppio. Per permettere l’erogazione senza interruzioni, sul posto vi erano degli operai addetti alla manutenzione del motore, responsabili del monitoraggio del prelievo dell’acqua, giorno e notte. Non sto qui ad elencare i Sindaci i quali, nell’arco di questi anni, si sono presi, con coraggio e determinazione, la responsabilità del prelievo dell’acqua dal torrente. Ricordo che, alla fine degli anni ’90 e inizio degli anni 2000, sono stati acquistati i motori e i filtri per la purificazione dell’acqua. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al coraggio di chi ha saputo assumersi le responsabilità per alleviare l’esigenza di una comunità. Certamente le Amministrazioni che si sono succedute dagli anni ’80 ad oggi, non hanno ritenuto prioritaria (sbagliando) la messa in regola per il prelievo dell’acqua dal torrente Vicaretto.
Questa mancata priorità va attribuita a diversi fattori, come ad esempio la mancanza di tempo, poche risorse economiche, superficialità amministrativa. A mio parere invece, tutto questo è avvenuto perchè la maturità politica e il buon senso popolare, hanno portato a pensare, prima di ogni altra cosa, al bene comune di Castelbuono; mai nessuno avrebbe creduto che si potesse assistere in una comunità culturalmente e socialmente matura come Castelbuono alla “guerra” dell’acqua per vendetta politica!
Oggi stiamo vivendo una situazione che mette in difficoltà non l’amministratore di turno ma l’intera comunità castelbuonese.
In data 22 Novembre 2017, con nota prot. n° 20770, questa Amministrazione comunale ha dato indicazioni ai funzionari preposti di avviare l’iter per l’autorizzazione del prelevamento d’acqua dal torrente Vicaretto. Siamo testardamente convinti che l’acqua è buona, confortati pure dai risultati delle analisi effettuate periodicamente (ogni 15 giorni) dal laboratorio che ha vinto la gara per monitorare la salubrità dell’acqua che viene erogata alla nostra comunità. L’Asp, inoltre, in questi mesi, non ci ha mai diffidati ad erogare l’acqua per carenze igienico-sanitarie, cosa avvenuta nel passato, quando per negligenza e superficialità non si è clorata l’acqua nei serbatoi d’accumulo per diversi giorni o forse mesi.
Con ordinanza Sindacale n°5 del 09.01.2018 mi assumo la Responsabilità come Autorità Sanitaria Locale, di riattivare i motori dei filtri posizionati nel torrente Vicaretto e permettere alla comunità di Castelbuono di avere adeguati quantitativi d’acqua (con i motori accesi al serbatoio di Liccia afferiscono 25 litri di acqua al secondo mentre con i motori spenti arrivano 15 litri di acqua al secondo).
Considerando che il 50% di essa si disperde lungo il corso della rete idrica, ognuno calcoli quanta acqua viene erogata al giorno al fine di sopperire alle esigenze igienico-sanitarie di ogni cittadino, di ogni attività imprenditoriale, degni di una società del 21° secolo”.
Mario Cicero