Aveva destato sconcerto e scalpore la testa di cinghiale ritrovata davanti l’abitazione del sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Lo Verde. Ora arriva la notizia che l’atto intimidatorio sarebbe falso, e sarebbe stato proprio il sindaco a mettere i resti dell’animale davanti alla propria abitazione. E’ l’ipotesi della Procura di Termini Imerese, che ha notificato al sindaco Lo Verde l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per simulazione di reato, atto che anticipa il rinvio a giudizio. L’episodio risale allo scorso febbraio quando il primo cittadino davanti all’abitazione di contrada Cuca Biscazzi ritrovò una testa di cinghiale scuoiata. In tutto il comprensorio madonita scattò l’allarme e non mancarono numerosi attestati di solidarietà. Un episodio che era stato etichettato come atto intimidatorio mafioso. Ma le indagini dei carabinieri di Polizzi, guidati dal maresciallo Andrea Stallone appuravano ben altro. Infatti, secondo gli investigatori, l’episodio “non corrisponde al vero, in quanto i resti del suino si trovavano fin dalla mattinata della medesima giornata a 30 metri di distanza dal cancello della casa del sindaco. E quindi Lo Verde “simulava le tracce di reato di minaccia grave ai suoi danni, creando così i presupposti per l’iscrizione di un procedimento penale a carico di ignoti e l’avvio delle conseguenti indagini”. L’avvocato Toto Cordaro che difende il sindaco afferma: “Respingiamo in maniera assoluta e dimostreremo nelle sedi opportune l’inconsistenza dell’accusa”.
Sicilia by Italpress
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