Dal prossimo 23 luglio e fino al 3 settembre Gangi ospiterà la collettiva di arte intitolata “Art’Eros”. L’evento nasce da un’idea di Mariasanta La Placa, artefice e curatrice della mostra che verrà allestita presso i locali dell’ex carcere borbonico, nel cuore del centro storico del paese. Cinque gli artisti che espongono per questa collettiva: Gianluca Patti per la fotografia, Giuseppe Inguaggiato per la scultura, Valentina Rabbeni per il disegno a carboncino, Lisa Tedesco per la pittura, Samuel Seminara per la vaporwave.
La scelta degli interpreti dell’eros nell’arte soddisfa due requisiti: talento e assenza di vincoli accademici nella loro formazione. Materia grezza, quindi, non sbozzata, aliena da ogni condizionamento.
“Le creazioni degli artisti – scrive Gabriella Quattrocchi nel documento di presentazione della collettiva – cercheranno il consenso nello sguardo attento di esperti, neofiti, estimatori e curiosi dell’arte. La collettiva punta dritta al cuore e allo stomaco di un pubblico eterogeneo, di chi avrà voglia di lasciarsi stupire da una rivisitazione inedita dell’eros, a tratti maliziosa, a tratti sognante, in una cornice, come l’ex Carcere Borbonico, di contrasto tra antico e moderno, tra luci ed ombre, tra essenziale e ridondante. L’allestimento simula e ripropone l’ambiente di lavoro di ogni artista e la sinteticità di semplici griglie in legno o metallo fa da contrappeso al pathos delle opere esposte: ne scaturisce un’alta tensione, una fugacità dell’attimo incatenato alla materia, nell’effimera illusione che sia possibile fissare l’eternità in uno spazio per poi contemplarla. Che cosa sono, d’altronde, eros e arte se non un dolce inganno?”