Folla e commozione, a Polizzi Generosa, ai funerali di Enza Potestio e della sua figlioletta Sofia Geraci, di ventidue mesi. La chiesa del Carmine, all'ingresso di Polizzi Generosa era gremita di gente, che si è riversata anche sul cortile antistante, tra l'ombra degli alberi e sotto il sole, stretti in quel luogo sacro a dare l'ultimo saluto alla giovane avvocatessa-atleta ed alla sua bimba, strappate, violentemente, alla vita terrena. C'erano i cittadini di tanti comuni delle Madonie, tutti accorsi a Polizzi per dare l'ultimo saluto a madre e figlia e portare l'affetto ed il cordoglio alle famiglie colpite dalla tragedia immane, abbattutasi su di loro, domenica scorsa. Il marito della Potestio, Fabrizio Geraci, di origine di Alimena, è sempre ricoverato all'ospedale di Villa Sofia, in prognosi riservata. Padre Salvatore Spagnuolo, parroco di Petralia Soprana, nella sua omelia, ha espresso parole di consolazione per la costernazione del dolore, pronunciandosi così: “Enza e Sofia dormono nel Signore. Era una donna che amava la vita. Una vera atleta”. Due vite spezzate, quelle di madre e figlia, in una tranquilla domenica di giugno, alle porte delle Madonie. La strada che porta a casa. Enza era una giovane donna che amava il suo territorio, la sua Polizzi, la montagna, lo sport, felice di essere madre della sua Sofia e compagna del suo Fabrizio. Le “sorelle” della squadra di Softball, di cui Enza era il capitano, erano in fila, in lacrime, con le loro casacche da Softball, ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio, tenendo in mano il guantone e la maglia da deporre dentro la tomba di Enza che attraverso l'amore per lo sport e per la famiglia viveva la sua semplicità di professionista e di madre. Dopo l'orazione, l'omaggio all'atleta lo ha fatto Eddy Borgese, allenatore della squadra. In lacrime ha ricordato il progetto che aveva di scrivere un libro sullo sport, in cui Enza non poteva che essere raccontata da protagonista. Borgese ha letto un passo in cui la Potestio racconta, in prima persona, come nasce la sua passione per lo sport, dallo sci alla pallavolo, per arrivare al softball, pagina ancora tutta da scrivere. All'uscita dalla chiesa grandi applausi hanno salutato le due bare, l'una dietro l'altra, accompagnate a spalla, da un lungo corteo funebre, silenzioso fino al cimitero di Polizzi Generosa. Lì le salme sono state deposte, fra la nebbia e le lacrime di pioggerellina scese anche dal cielo.
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