Ciao duttu’…. Ti saluterebbe cosi ogni gangitano che oggi con te vede partire una bella pagina di storia contemporanea di questo borgo fatto di case arroccate su un monte. E tu, compianto Felice, le conoscevi bene quelle case … ne avevi girate tantissime nei tuoi lunghi decenni da medico di base. Sali e scendi lunghe le viuzze tra una pena rinnovata e una malattia inaspettata, tra un parente da consolare e un moribondo da accompagnare. Chissà oggi quante ne potrai raccontare al buon Dio; il suo ESSERE mistero l’hai contemplato nella tua professione, oggi ce lo testimoni nella tua improvvisa dipartita e per sempre lo contemplerai. Si perché in quel ciao duttu’ c’è il tributo più grande che oggi Gangi eleva a uno dei suo figli migliori. C’è il ricordo della tua umanità, del tuo essere stato uomo e amico prima che medico, dell’aver cercato la persona prima che il paziente. Ciao duttu’…. perche il tuo sorriso è l’eredità più grande che resta a tutti e a ciascuno. A quanti ti hanno avuto come medico e a quelli che ti conoscevano perché eri semplicemente Filici u dutturi; sempre pronto a dare un sorriso al paesano di turno che stringeva quella tua mano grande e accogliente o a quello che a distanza vedeva brillare il tuo sguardo, sincero e profondo come una accarezza per il cuore. Potevano darti nome più adatto per consegnare all’eternità il tuo attributo più grande? Proprio no.
Le anime dei giusti sono nelle mani del Signore, nessun tormento le toccherà. Ciao duttu’…. che la terra ti sia lieve
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