Il comune di Caltavuturo, non ha più un pediatra. L’allarme, è stato lanciato dal primo cittadino del borgo madonita, Salvatore Di Carlo, e dall’assessore per la sanità e vicesindaco, Giuseppina Romana.
Il 19 febbraio scorso, infatti, l’unico pediatra di riferimento per la comunità madonita, Giuseppe Spinuzza, è andato in pensione. Lo stesso medico, consapevole della fondamentale importanza del suo ruolo, avrebbe presentato una richiesta per proseguire l’attività oltre l’età pensionabile, ma tale istanza, da quanto dichiarato dal primo cittadino, sembrerebbe non essere stata accolta. Con una nota e richiesta formale, indirizzata al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al prefetto di Palermo, Massimo Mariani, all’assessore alla Sanità regionale, Daniela Faraoni, al Dipartimento Cure primarie e al Distretto 37 di Termini Imerese, l’amministrazione comunale, ha ribadito con forza il diritto alla salute. “Chiediamo un intervento immediato da parte delle autorità competenti – si legge nella nota a firma del sindaco Salvatore Di Carlo e dell’assessore Giuseppina Romana – affinché venga assegnato con urgenza un medico pediatra al nostro comune. Un intervento tempestivo, anche se non risolutivo, potrebbe essere l’attivazione di un punto di primo intervento pediatrico, nelle more della definitiva assegnazione di un pediatra”.
Una situazione disastrosa per le famiglie e i bimbi di Caltavuturo che, ormai da un mese, in caso di necessità e urgenza pediatrica, si trovano costretti a raggiungere il medico specialista di Cerda, a circa 32 chilometri di distanza. “Un calvario – spiega il primo cittadino – i cittadini, proprio in un periodo in cui le basse temperature e la diffusione di virus nelle scuole mettono a rischio la salute dei bimbi, devono recarsi fuori comune con notevoli difficoltà, viste le pessime condizioni della statale 120 nel tratto interessato”. Intanto, dalla direzione dell’Asp, giungono rassicurazioni sulla vicenda: “Stiamo valutando ogni possibile soluzione che garantisca in brevissimo tempo la continuità assistenziale – spiegano i vertici dell’azienda – compresa la possibilità di una proroga allo specialista collocato in pensione nelle scorse settimane”.