Una piccola Norvegia sulle Madonie, un progetto per la tutela degli agrifogli di Piano Pomo

Fabio Di Gangi

Cronaca - Tra Castelbuono e Petralia Sottana

Una piccola Norvegia sulle Madonie, un progetto per la tutela degli agrifogli di Piano Pomo
Finanziato dall'Ente Parco, permetterà di mappare e verificare lo stato di salute degli alberi monumentali

04 Novembre 2024 - 15:08

E’ entrato nella fase operativa, il progetto scientifico finanziato dallEnte Parco delle Madonie, che permetterà di misurare, mappare e verificare lo stato di salute degli agrifogli monumentali di Piano Pomo, tra Castelbuono e Petralia Sottana.

La ricerca, ha lo scopo di datare con precisione i più grandi alberi del bosco che, complessivamente, comprende 5 nuclei per un totale di 317 piante, alcune alte 20 metri e di circa 300 anni di età. Le indagini, verranno condotte con l’utilizzo di specifiche ed innovative attrezzature e l’età sarà determinata attraverso la tecnica della datazione al radiocarbonio su minuscoli frammenti di legno, mediante appositi strumenti artigianali. I risultati, saranno presentati nel corso di un convegno internazionale e diffusi in specifiche pubblicazioni scientifiche, all’interno di un report destinato a suggerire l’elaborazione di una opportuna strategia di tutela e gestione. Il piano, è stato elaborato da una cooperazione scientifica di rilievo nazionale avanzata da Rosario Schicchi, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli studi di Palermo, e da Gianluca Piovesan, esperto del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università degli Studi della Tuscia.

Il bosco di agrifogli di Piano Pomo, è un residuo dell’antica foresta del periodo terziario, sopravvissuto sia per le favorevoli condizioni climatiche caratterizzate da accentuata umidità e luce attenuata, che per l’abitudine dei pastori locali di far riparare gli animali al suo interno nelle ore più calde in estate o nelle fredde giornate invernali. Una usanza che, ha permesso, tra l’altro, una importante concimazione naturale che, unitamente all’azione selettiva delle abitudini alimentari dei ruminanti, ha consentito la crescita rigogliosa di questi esemplari. “Si tratta di un progetto unico nel suo genere – spiega Rosario Schicchi – il boschetto degli agrifogli monumentali è costituito da alberi che congiungono in alto le loro chiome, formando una cupola verde pressoché continua, che custodisce al suo interno una straordinaria bellezza e solennità. Una sorta di colonnato vegetale che può essere considerato un santuario della natura delle Madonie”.

“Nell’ottica della ricerca per la tutela della biodiversità – ha commentato il commissario dell’Ente Parco, Salvatore Caltagirone – abbiamo deciso di sostenere un progetto di grande rilevanza scientifica, teso a studiare e proteggere il popolamento di agrifoglio più rappresentativo del bacino del Mediterraneo e dell’intero areale della specie. Basti pensare che, per trovare esemplari simili, occorre andare addirittura in Norvegia”.

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