FlyEye, le associazioni valutano il ricorso alla Corte di Giustizia Europea

Redazione

Cronaca - La vicenda

FlyEye, le associazioni valutano il ricorso alla Corte di Giustizia Europea
Dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato dalle associazioni, dichiarandolo "irricevibile per tardiva impugnazione degli atti"

26 Settembre 2024 - 13:26

“Non solo non sono stati presi in esame i profili sollevati, ma addirittura l’Agenzia Spaziale Europea stamattina si è costituita al solo fine di fare valere l’immunità di giurisdizione e di esecuzione  di cui godrebbe”. A dirlo sono Club Alpino Italiano, Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf Sicilia, dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro l’Osservatorio sulla cima di Monte Mufara (LEGGI QUI), dichiarato dai giudici “irricevibile per tardiva impugnazione degli atti”.

Da ciò deriva che i vincoli cui è soggetta l’opera, sono quelli in vigore al maggio 2023 e che, spiega Legambiente: “la realizzazione dell’osservatorio non beneficia del regime derogatorio discendente dalla norma nazionale entrata in vigore nell’agosto 2023, successivamente alla chiusura del procedimento in conferenza di servizi; norma voluta dallo Stato e dalla Regione proprio per superare i vincoli ordinari che non consentono la realizzazione dei previsti imponenti lavori edilizi e di sbancamento. Pertanto riteniamo il vincolo di inedificabilità assoluta vigente su Monte Mufara (oggetto di declaratoria di improcedibilità del progetto da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo del 9 agosto 2022,  della sentenza confermativa della Corte Costituzionale numero 135 del 3 giugno 2022 e della nota dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente del 30 giugno 2023) pienamente operante ed ostativo alla ripresa dei lavori in forza della pronuncia del Tar“.

Per le associazioni rimangono in piedi il merito delle contestazioni al progetto e nei prossimi giorni saranno valutate le ulteriori azioni da intraprendere, compreso il ricorso alla Corte di Giustizia Europea per violazione della Convenzione di Aarhus e del diritto comunitario su ambiente e partecipazione, anche per rispondere alle tante voci che hanno chiesto di salvare Monte Mufara sottoscrivendo l’appello promosso dalle associazioni ambientaliste.

“Stiamo predisponendo – dicono le associazioni – a tal fine una diffida alle Autorità responsabili della garanzia dell’integrità degli aspetti paesaggistici e forestali dei luoghi, tutelati dalle norme penali. Sulla pagina “Salviamo Monte Mufara” (CLICCA QUI) continuerà la pubblicazione degli atti del ricorso per far conoscere all’opinione pubblica tutti profili di illegittimità che il Tar non ha ritenuto di esaminare, denegando il diritto di accesso alla giustizia. Procederemo – continuano le associazioni – alla predisposizione di un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione della Convenzione di Aarhus e delle norme comunitarie su diritto ambientale e sulla partecipazione ai procedimenti decisori, nonché alla individuazione del giudice competente sugli atti dell’Agenzia Spaziale Europea, la quale ritiene di godere di una immunità di giurisdizione, aprendo una grande questione di rispetto dei principi costituzionali e del diritto nazionale  su  tutela dell’ambiente e del paesaggio e partecipazione dei cittadini”.

“L’Esa e i suoi facilitatori locali – concludono da Legambiente – che hanno gestito procedure confuse e irrituali, hanno scelto la linea dello scontro frontale così sottraendosi all’esame delle osservazioni di merito sia di legittimità che progettuali: ciò renderà il percorso dell’osservatorio non condiviso, irto di scogli e di imprevisti”.

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