Svolta per il Grand Hotel delle Terme: no al pignoramento e torna al comune

Redazione

Cronaca - Termini Imerese

Svolta per il Grand Hotel delle Terme: no al pignoramento e torna al comune
Il sindaco Terranova promette la restituzione alla fruibilità dei cittadini

14 Giugno 2024 - 14:08

Sembra esserci un’importante svolta per il Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese. Lo scrive l’edizione odierna di Repubblica Palermo. Lo stesso sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, ha annunciato la lunga trafila burocratica e giudiziaria del fallimento e dopo 35 anni la struttura è ritornata nella disponibilità del comune. Un passo fondamentale per poter avviare un progetto per riaprirlo alla città. Lì l’acqua termale non ha mai smesso di scorrere. “È una disputa che va avanti dal 1989, avevo quattro anni — dice il sindaco Terranova a Repubblica — l’hotel è stato chiuso nel 2015. Non pensavo di poter essere io il sindaco che lo avrebbe riportato a casa”.

Il lungo contenzioso con la società che lo gestiva, la Solfin, aveva portato al pignoramento. C’era il rischio concreto che la struttura venisse venduta all’asta: così il sindaco e la sua squadra hanno incontrato l’amministratore unico della società, Lorenzo Forello, che ha compreso le esigenze del territorio. Alla fine la Solfin ha rinunciato al pignoramento. La rinuncia avverrà formalmente davanti al giudice nell’udienza convocata il 20 giugno. Queste acque termali sono quasi uniche. Ne esistono di simili solo a Salsomaggiore, altra rinomata località termale. Ora, prosegue il sindaco, “dialogheremo con la Regione perché le acque devono essere nuovamente concesse al Comune per l’utilizzo, poi avvieremo un bando pubblico per la gestione e la riapertura. Siamo aperti alle candidature di società internazionali”. Il Grand hotel negli anni è stato riaperto in occasione delle visite organizzate nei weekend delle “Vie dei tesori”. Dagli anni ’90 a oggi il Comune è stato condannato a versare alla Solfin 26 miliardi di lire. La società vantava un credito con l’amministrazione a seguito della ristrutturazione avviata. Il tribunale diede ragione ai privati. Adesso la Solfin vanta ancora un credito di 2,3 milioni di euro sul quale pende il giudizio di merito.

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