I carabinieri del reparto operativo di Palermo hanno eseguito questa notte 19 misure cautelari nei confronti di boss e affiliati delle famiglie mafiose delle Madonie. Il provvedimento firmato dal gip di Palermo su richiesta dei magistrati della Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia ha portato in carcere 19 persone. Agli indagati, a vario titolo, vengono contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, lesioni personali, minacce, incendio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, trasferimento fraudolento di valori, furto in abitazione, favoreggiamento personale, turbata libertà degli incanti, commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Il blitz alle prime di luci di oggi, con i carabinieri del Comando provinciale di Palermo, coadiuvati nelle fasi esecutive dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, dal Nucleo Cinofili di Palermo – Villagrazia, con supporto aereo del 9° Nucleo elicotteri. Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa condotta dal Reparto territoriale dei carabinieri di Termini Imerese dall’anno 2015 al 2022, di monitoraggio del mandamento mafioso di Trabia, con particolare riferimento alle famiglie di Termini Imerese, Caccamo, Trabia, Vicari e Cerda – Sciara.
Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, in ordine all’operatività del sodalizio criminale che, mediante la forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo e la violenza, si imponeva nel panorama sociale ed economico locale avanzando richieste estorsive nei confronti di attività commerciali e imprenditoriali. Gli approfondimenti hanno inoltre portato alla ridefinizione dell’organigramma del mandamento mafioso di Trabia e delle famiglie ad esso collegate, individuandone vertici e reggenti, al fine di impedirne la riorganizzazione dopo l’incisiva azione di contrasto già posta in essere in diverse operazioni precedenti tra cui, da ultimo nell’anno 2016, l’operazione “Black Cat”, documentando inoltre legami e connivenze con i mandamenti mafiosi limitrofi.