Non si arresta la protesta degli agricoltori contro le nuove politiche europee che hanno messo in ginocchio il settore. Accanto a questo, gli agricoltori protestano contro il costo dei carburanti, l’aumento dei mutui e le tasse in seguito alla reintroduzione dell’Irpef agricola. Stamattina mezzi agricoli e lavoratori del comparto hanno attraversato le principali strade dei comuni delle alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano e passando per i comuni di Alimena, Bompietro e Petralia Soprana. Il corteo ha avuto libero sfogo a Madonnuzza, dove gli agricoltori arrivati da tutte le Madonie hanno manifestato contro le politiche agricole attualmente in vigore. Dal carburante alle iniziative europee per la transizione verde. Alla manifestazione erano presenti anche gli amministratori locali.
“Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro – spiega Aldo Mantegna, allevatore di Gangi – Ai rincari sulle materie prime e sul gasolio, che gravano sulle nostre tasche, non si sono accompagnate misure di sostegno né l’aumento del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Così non possiamo andare avanti. Ci rivolgiamo al presidente della Regione Siciliana, Schifani e all’assessore all’agricoltura Sammartino. Pretendiamo che prendano una posizione chiara rispetto alle proteste. Sono dalla parte degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori siciliani? Se sì, chiediamo che intervengano sulle materie di loro competenza e che si facciano portavoce con il governo nazionale ed europeo”. I manifestanti inoltreranno un documento con alcune rivendicazioni più urgenti, con la richiesta di convocazione di un tavolo tecnico, a cui possano prendere parte rappresentanti del comitato madonita e i massimi rappresentanti della Regione e del comparto, entro 7 giorni. In assenza di riscontro, torneranno in piazza con iniziative più incisive.
“Chiediamo la revisione della Pac, con particolare attenzione alla deroga del 2023 Bcaa 8 che introduce l’obbligo di lasciare il 4% delle aree seminative non produttivo – spiega Tiziana Albanese, Comitato spontaneo delle Madonie – abolizione definitiva dell’Irpef agricola e dell’Imu, l’adeguamento dei prezzi dei prodotti agricoli proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la fissazione di un tetto massimo prezzo carburante agricolo, il pagamento immediato dei Contributi Pac e Psr, l’immediato decreto di declaratoria di calamità naturale per l’annata agraria 2023/2024, l’aumento dei controlli sulle merci (sia le materie prime che i prodotti finiti) importate in Italia, che devono osservare gli stessi protocolli imposti sulla produzione locale”. “Aggiungiamo anche alcune richieste specifiche del nostro territorio – conclude Santa Gangi, portavoce del Comitato – specialmente interventi di controllo e contenimento della fauna selvatica, interventi di manutenzione stradale per garantire il raggiungimento delle aziende del territorio da parte di auto, mezzi agricoli e mezzi per i rifornimenti e il trasporto dei prodotti. La Sicilia e le Madonie hanno una forte vocazione agricola, ma senza interventi urgenti a favore del comparto rischiamo di svendere i nostri terreni e allevamenti, frutto del sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni. Ne vale della possibilità di scegliere di restare qui e non emigrare”.
“Un grido forte per sostenere i nostri imprenditori e agricoltori – sottolineano i sindaci madoniti – una politica che non riesce a tutelare le specificità territoriali. Legittima rivendicazione di un popolo contro le politiche regionali, nazionali ed europee che mettono in castigo gli agricoltori. Siamo accanto ai nostri lavoratori”. “L’aerea madonita si connota per la sua biodiversità – spiega il presidente dell’Unione Madonie Luigi Iuppa – c’è necessità di tutelare le nostre aziende e i nostri imprenditori che hanno scelto di vivere in questi territori. L’Unione Madonie rimane al fianco degli agricoltori e alle loro richieste che devono raggiungere i vari governi e l’Europa”. “Rinnovo la mia vicinanza ai lavoratori del comparto agricolo che in questi giorni manifestano contro le politiche dell’Unione Europea, troppo spesso distanti dai bisogni reali dei territori – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – Incontrerò presto i loro rappresentanti per raccogliere proposte. L’ascolto è alla base del lavoro messo in campo in questi mesi, come gli aiuti economici alle imprese in ginocchio per i rincari del carburante e dell’energia e le battaglie che ho portato avanti in commissione Politiche agricole a tutela dei consumatori e dei prodotti della nostra terra, anche per l’utilizzo di etichette visibili negli alimenti contenenti farine derivate da insetti. Ieri ho chiesto al presidente Schifani di dichiarare lo stato di calamità naturale per la siccità. La situazione del comparto è molto delicata e non faremo mancare il nostro sostegno”.