Le associazioni ambientaliste hanno diffidato l’Agenzia spaziale italiana, l’Agenzia spaziale europea e la Eie group, enti e società titolari del progetto dell’Osservatorio della Mufara, “dal portare ulteriormente avanti” il progetto originario dell’Osservatorio astronomico sulla Mufara, sui monti palermitani delle Madonie, e di procedere alle conseguenti sostanziali modifiche nel rispetto dell’integrità della cima sottoposta a pubblica tutela.
“Peraltro – affermano – il fatto di aver dovuto fare ricorso ad una deroga con legge nazionale, ancorchè parziale come quella prevista dall’articolo 9 della legge 136/2023, conferma la correttezza della posizione assunta dalle associazioni ambientaliste in questi anni, e cioè che il progetto dell’Osservatorio sulla cima della Mufara non è realizzabile nei termini sinora ipotizzati“. In ogni caso Cai, Gre, Italia nostra, Legambiente, Lipu, Rangers d’Italia e Wwf confermano che impugneranno l’atto finale “che dovesse autorizzare i lavori anche per fare dichiarare l’incostituzionalità dell’articolo 9 della legge 136/2023”, e chiedono “di evitare di forzare procedure e di alimentare contenziosi, ma di perseguire invece le soluzioni alternative possibili proposte da mesi e che riguardano la ricerca di un sito alternativo (come Monte San Salvatore) e la contestuale modifica del progetto che prevede attualmente spazi e volumi edilizi non essenziali per la ricerca scientifica”.