Non tutti hanno preso bene la notizia dell’accordo tra i comuni di Gangi, Nicosia e Sperlinga e il Ministero della Difesa, per la creazione di un hub di addestramento dell’Esercito (LEGGI QUI). E per far sentire la loro voce hanno creato il Comitato Identità e Sviluppo, un comitato che, al momento, ha riunito circa un centinaio di cittadini dei tre paesi. Il comitato si pone come obiettivo quello di evitare la creazione dell’hub militare.
Il professore Stefano Vespo, tra i promotori del comitato, sottolinea “che la decisione è stata presa dai tre sindaci senza minimamente consultare la popolazione”. “L’hub – continua Vespo – avrà l’estensione di 33,5 chilometri quadrati, estensione che lo porrà tra i più grandi poligoni di addestramento d’Italia. Tale poligono disterà un chilometro dal centro di Sperlinga e quattro da quello di Nicosia. L’accordo prevede la creazione di un deposito di armi, automezzi e munizioni nella zona artigianale dismessa di Sperlinga, costata ben 3 milioni di euro, che verrà ceduta all’esercito; la trasformazione di alcuni edifici comunali in caserme per ospitare i militari”.
“L’accordo che ha una durata di 30 anni è insolito – continuano dal Comitato – dal momento che tali accordi di solito sono di cinque anni. A quanto sembra i tre sindaci non hanno fatto alcuna puntuale valutazione dei reali vantaggi economici. Infatti, l’hub provocherà la scomparsa di quasi una ventina di piccole e medie aziende agricole e di allevamento; la crisi del settore caseario, dal momento che non vi saranno più pascoli disponibili; la fine di una comunità agricola, quella di Santa Venera, costituita da una trentina di famiglie, che dovrà abbandonare il territorio sul quale vive”.
“Le ripercussioni sul turismo, altra vocazione del territorio, saranno tremende – aggiungono -. Sperlinga ad esempio, avrà l’hub ad un chilometro di distanza e il deposito ai piedi del paese; durante le esercitazioni i colpi di mortaio saranno insopportabili e la viabilità sarà quasi completamente impedita: questo rappresenta la fine del turismo per il paese”.
“I soldati non porteranno quasi nulla – concludono dal Comitato – anche se ogni tanto qualche soldato potrà mangiare nei nostri locali, ciò non compenserà le perdite economiche e i costi sociali. I soldati risiederanno in caserme autosufficienti di tutto”. Per confermare la sua tesi, il professore Vespo riporta la notizia pubblicata su “L’Unione Sarda” del 17 Maggio 2023: “A Teulada i militari non comprano neppure un panino”, in cui secondo l’autore, si registra la completa assenza di qualunque ricaduta economica della presenza del poligono militare, la cui estensione è simile a quella indicata dalle mappe allegate all’accordo”.
Intanto anche a Gangi, il gruppo consiliare di opposizione, ha chiesto un Consiglio comunale per discutere dell’accordo. “Il gruppo – si legge in una nota – ha chiesto alla presidente del Consiglio comunale di accelerare sui tempi di convocazione perché è evidente che il tema è particolarmente sensibile e sta coinvolgendo negli ultimi giorni in maniera sostenuta l’opinione pubblica tutta e soprattutto i proprietari dei terreni dell’area interessata dall’hub. Invitiamo la presidente a non perdere più tempo e a convocare da subito entro la prossima settimana una seduta dedicata del Consiglio comunale”.