Il comune di Petralia Sottana apre alla possibilità di migliorare, tramite il rifacimento e l’ammodernamento di alcuni punti, le condizioni della strada rurale che collega lo stesso borgo petralese con il santuario Madonna dell’Alto. Dopo i vari interventi di rattoppo degli anni passati, ma che sostanzialmente non hanno affatto migliorato l’accessibilità ad uno dei santuari più alti d’Europa, potrebbe finalmente vedersi uno spiraglio di luce per i tanti pellegrini e visitatori costretti ad “arrampicarsi” in condizioni assolutamente precarie. Sospeso a quasi 2.000 metri di altezza, in cima ad uno dei monti più belli delle Madonie, il santuario è meta ogni anno di pellegrinaggio nella prima quindicina di agosto, fino alla conclusione solenne della festa che si celebra proprio nella giornata di ferragosto.
Nel lontano 1999, il comune di Petralia Sottana, dopo aver ricevuto riscontri positivi dall’Ente Parco delle Madonie e dal Corpo Forestale, aveva presentato un progetto per la realizzazione di un percorso che potesse semplificare in modo significativo l’accessibilità al santuario. Tuttavia, per mancanza di fondi, il progetto rimase ben custodito tra le scartoffie dello stesso borgo madonita. A distanza di ben ventiquattro anni, il sindaco Pietro Polito, in carica dal 2022, riapre il dibattito e spiega: “Purtroppo quello del ’99 è un progetto datato di cui non ho precisa conoscenza, bisogna verificare se è rispondente alle normative attuali o se stante gli aumenti dei prezziari regionali è ancora in qualche modo sostenibile. Intanto abbiamo affidato un incarico per la progettazione delle strade rurali e il nostro intento è assolutamente quello di intervenire anche su Madonna dell’Alto, soltanto in questo modo avremo la possibilità di rendere agevole l’accesso. Non possiamo pensare di mantenere la strada in queste condizioni o di rattoppare continuamente senza un preciso scopo. E’ pur vero che, naturalmente, il santuario deve rimanere il luogo di spiritualità che mantiene grazie anche alla sua posizione. Dobbiamo fare in modo che la strada sia utile, ma senza stravolgerne il senso. Una strada che possa permettere grossissimi flussi potrebbe stravolgere la natura del luogo e un continuo accesso porterebbe ad un cambio di fruizione del santuario stesso”. (Foto da profilo Facebook Piano Battaglia (Madonie) di Mario Casserà)