Un coro unanime si leva dai Comuni siciliani: “La misura è colma”. A lanciarlo sono 180 assessori al turismo, cultura e spettacolo riuniti nella rete Reacts, che denunciano con forza una situazione sempre più insostenibile per l’intero comparto culturale e turistico dell’isola. Al centro della protesta, il mancato avvio della Legge Regionale sugli spettacoli, bloccata ormai da anni nonostante le promesse e i proclami. “La Sicilia è ferma mentre il resto d’Italia va avanti – dichiarano –. Dal 2021 tutte le altre Regioni hanno potuto applicare la normativa, mentre nel 2025 la nostra resta impantanata nella palude della burocrazia. È inaccettabile. Chiediamo al presidente Schifani di intervenire subito. Non si perda altro tempo prezioso”.
L’allarme arriva a pochi giorni dall’inizio della stagione turistica, cruciale per l’economia dell’isola. E il rischio è concreto: con le attuali regole, l’organizzazione di eventi è diventata un percorso ad ostacoli. Le Questure sono sommerse da richieste anche per manifestazioni minime, come recite scolastiche, mentre le Asl e i Vigili del Fuoco non riescono a stare al passo con le Commissioni di Pubblico Spettacolo. “È un sistema al collasso – spiegano – e a farne le spese sono i cittadini, le imprese culturali e i Comuni.”
Secondo indiscrezioni, l’iter per l’attuazione della legge sarebbe nuovamente bloccato a livello ministeriale. Uno stallo che ha esasperato gli amministratori locali e gli operatori del settore. “È una situazione kafkiana – aggiunge Dario Guarcello, assessore del Comune di Castelbuono e ideatore della rete Reacts –. Serve un intervento politico deciso. Basta rimpalli di responsabilità”. Le richieste della rete sono precise: sblocco immediato della legge, linee guida operative chiare e rapide, procedure semplificate per evitare il sovraccarico degli uffici pubblici, e soprattutto un coinvolgimento attivo dell’Anci Sicilia, chiamata a sostenere con forza l’azione dei Comuni. “La cultura e il turismo – concludono gli assessori – sono il cuore pulsante della Sicilia. Non possiamo permettere che la nostra economia venga soffocata da ritardi ingiustificabili. È tempo di agire. Subito”.