Torna stanotte, tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, l’ora legale. Dunque, alle 2, orologi avanti di un’ora. Si dormirà un’ora meno, ma si avrà un’ora in più di luce la sera. L’ora legale sarà in vigore fino a domenica 26 ottobre, con il ritorno all’ora solare. L’ora legale in Italia esiste dal 1916, e fu adottata mentre il paese era impegnato nella Prima guerra mondiale. Una delle sue utilità è che fa risparmiare energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. In Italia l’ora legale venne abolita nel 1920 e nei decenni successivi fu più volte introdotta, sospesa, abolita e di nuovo introdotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera.
Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). Dal 1981 ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale risale al 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dell’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021, ma aveva lasciato libertà di scelta ai singoli paesi. Per il momento l’Italia ha deciso di mantenere il sistema già in vigore.
I DATI SUL RISPARMIO
Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, stima che durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 100 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh, che genererà un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.