Un docente di religione, originario di Caccamo, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver abusato di 11 studenti minorenni in una scuola superiore di Piacenza. Dovrà rispondere di tentata violenza sessuale, violenza sessuale, stalking e molestie, per un totale di 14 capi d’imputazione. Nel processo si sono costituiti parte civile alcuni ragazzi e il Ministero dell’Istruzione. Tuttavia, i genitori di alcune presunte vittime hanno chiamato in causa lo stesso Ministero come responsabile civile, chiedendo un eventuale risarcimento.
Gli abusi contestati sarebbero avvenuti sia attraverso l’invio di foto e video espliciti, sia tramite incontri fuori dall’ambito scolastico. La vicenda è emersa nel 2020, quando alcune vittime hanno segnalato i comportamenti del docente alla scuola. La dirigenza ha quindi denunciato l’accaduto, dando il via alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Antonio Colonna. Nel corso dell’inchiesta, gli investigatori hanno ascoltato gli studenti coinvolti e analizzato i tabulati telefonici, oltre al materiale trovato nei dispositivi delle presunte vittime, incluse le conversazioni con l’insegnante.
Nel settembre 2022, il professore è stato arrestato. Dopo un periodo ai domiciliari, gli è stato imposto l’obbligo di firma. Oggi è in libertà, ma è stato sospeso dalla scuola in cui lavorava. Durante l’udienza preliminare davanti al giudice Francesca Gigli, quattro ragazzi si sono costituiti parte civile con il supporto degli avvocati Monica Capurri, Marco Guidotti e Pasquale Angelini. Tre di loro hanno ottenuto la citazione del Ministero dell’Istruzione come responsabile civile. L’insegnante, difeso dall’avvocato Francesco Gueli, ha negato tutte le accuse. Fonte Piacenza Today