Cronaca

Il contest Unicredit per i piccoli Borghi: ecco quali sono quelli madoniti candidati e come votare

Sono cinquantadue preziosi gioielli da un capo all’altro della Sicilia. Sono i Borghi dei Tesori, piccoli comuni che hanno costituito un circuito di bellezza sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori. Comuni che sono adesso impegnati in una sfida collettiva che punta a scalare la classifica de “Il Mio Dono”, il contest di Unicredit che distribuisce 200 mila euro ai progetti non profit di tutta Italia. Le Vie dei Tesori ha candidato alla gara i progetti di restauro e di valorizzazione di questi borghi, che possiedono patrimoni straordinari e spesso sconosciuti. Una chiesa dimenticata, un percorso montano, un affresco che si sta perdendo, persino un orologio o un campanile: ogni borgo ha un suo tesoro che è spesso il cuore della comunità.

Partecipare al contest vuol dire chiedere attenzione per il proprio borgo, che può essere quello dove si abita, dove si è cresciuti, o che si ama e basta. Serve una votazione in due step, entro il 31 gennaio, sulla piattaforma www.leviedeitesori.it. Prima si vota per la Fondazione Le Vie dei Tesori nell’ambito della gara “Il Mio Dono” di Unicredit, poi si vota per il borgo del proprio cuore tra i 52 candidati. È necessario che entrambi i voti siano espressi, il primo per competere sulla ripartizione delle risorse messe a disposizione da Unicredit, il secondo per scegliere il borgo dove destinare le somme. I voti sono gratuiti. Chi vorrà potrà destinare anche una donazione al progetto: donazioni da 10, da 25 o da 50 euro che serviranno a moltiplicare i voti ottenuti. Basta un “tesoretto” di 500 euro in donazioni per moltiplicare di 50 volte i voti ottenuti dal progetto candidato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori.

A due borghi più votati andranno 5.000 euro per progetti di restauro e di valorizzazione del patrimonio. Se la raccolta lo consentirà, la cifra sarà distribuita anche ai restauri proposti dagli altri Comuni più votati seguendo la classifica, per un massimo di 3.000 euro ciascuno. Le Vie dei Tesori ha già promosso e sostenuto restauri e interventi di rigenerazione territoriale nei borghi dei tesori, anche con il supporto di Fondazione Sicilia: negli ultimi tre anni, tra gli altri, i magazzini dei pescatori a Portopalo di Capo Passero (trasformati in un distretto creativo), l’orologio della Matrice di Calatafimi Segesta, il sentiero dei grifoni di Alcara Li Fusi e l’accesso all’eremo di San Pellegrino, a Caltabellotta.

I BORGHI candidati per provincia

AGRIGENTO: Bivona, Burgio, Caltabellotta, Cammarata, Montevago, Sambuca, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina. CALTANISSETTA: Delia, Sutera, Vallelunga Pratameno. CATANIA: Licodia Eubea, Piedimonte Etneo. ENNA: Calascibetta, Centuripe. MESSINA: Alcara Li Fusi, Condrò, Frazzanò, Mirto, San Marco D’Alunzio, San Piero Patti, Tripi. PALERMO: Balestrate, Bisacquino, Blufi, Bompietro, Camporeale, Chiusa Sclafani, Ciminna, Collesano, Contessa Entellina, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Isnello, Montelepre, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Polizzi Generosa, Pollina, Prizzi, San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni, Valledolmo. RAGUSA: Giarratana, Monterosso Almo. SIRACUSA: Buccheri, Cassaro, Portopalo di Capo Passero. TRAPANI: Calatafimi Segesta, Custonaci.

BLUFI – Borgo profumato di finocchietto selvatico, tra tulipani rossi, antichi santuari e rocche misteriose colme di leggende.

BOMPIETRO – Il regno della frutta scomparsa, giuggiole, azzeruoli, corbezzoli. Qui c’è il MAV, il Museo di archeologia virtuale, poi tesori viventi e un caseificio che è un gioiello.

COLLESANO – Nel X secolo la cita il geografo Al Muqaddasi. Secoli dopo, diventa famosa per la Targa Florio, la corsa più antica del mondo.

GANGI – Uno spettacolo urbanistico. Un compatto mantello di edifici che ricopre Monte Marone, con l’Etna che si staglia sullo sfondo.

GERACI SICULO – Perdersi tra i suoi vicoli fioriti è un piacere per gli occhi. Vi stupirà il Salto dei Ventimiglia, una passerella in vetro e acciaio che si affaccia nel vuoto.

ISNELLO – Gli isnellesi nel 1788 si dichiararono liberi dall’autorità baronale. Qui si respirano spirito civico e bellezza.

PETRALIA SOPRANA – A 1.100 metri d’altezza brilla per le sue chiese-gioiello, i crocifissi di frate Umile, la miniera di salgemma con il suo museo.

PETRALIA SOTTANA – “La piccola Parigi delle Madonie”. Chiamata così per l’eleganza dei suoi palazzi nobiliari e la bellezza dei suoi scorci.

POLLINA – E’ una terrazza affacciata sul verde delle Madonie e sul blu del Tirreno. La Torre nel ‘500 fu l’osservatorio dell’astronomo Francesco Maurolico.

SAN MAURO CASTELVERDE – Questa è terra di ulivi centenari, da quassù si vedono le Eolie da un lato e l’Etna dall’altro. Qui ci si muove tra monasteri e avventure mozzafiato.

SCLAFANI BAGNI – È piccina, chiusa in un pugno, un angolo di quiete antica sulle Madonie, tra antiche rovine termali, acque sulfuree e il verde intenso dei boschi.

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