Cannabis medica in Sicilia: come sta cambiando la cura dei pazienti

Redazione

Salute e Bellezza - È prescrivibile solo dietro indicazione di un medico specialista

Cannabis medica in Sicilia: come sta cambiando la cura dei pazienti
In Sicilia, l’uso della cannabis medica si sta diffondendo tra i pazienti che soffrono di malattie gravi e croniche

16 Dicembre 2024 - 10:36

La cannabis medica ha fatto molta strada in Italia negli ultimi anni, con un crescente numero di pazienti che ne riconoscono i benefici terapeutici.

In Sicilia, l’uso della cannabis medica si sta diffondendo tra i pazienti che soffrono di malattie gravi e croniche, contribuendo al dibattito sull’utilizzo delle piante medicinali.

La cannabis medica: benefici e impiego nella medicina

Il termine “cannabis medica” si riferisce a varietà di cannabis utilizzate a scopi terapeutici, in particolare per il trattamento di patologie come il dolore cronico, la sclerosi multipla, l’epilessia, l’ansia e la depressione.

A differenza della cannabis per uso ricreativo, la cannabis medica contiene livelli controllati di THC (tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo), i principali composti della pianta, ma in percentuali che non causano effetti psicotropi.

In Sicilia, la cannabis medica è prescrivibile solo dietro indicazione di un medico specialista e viene distribuita in farmacie autorizzate. Recenti studi scientifici, tra cui quelli condotti dalle università italiane e da istituzioni sanitarie internazionali, hanno dimostrato che l’uso di cannabis terapeutica può ridurre significativamente il dolore e migliorare la qualità della vita dei pazienti, soprattutto quelli affetti da malattie croniche. I benefici derivanti dall’uso della cannabis, infatti, non si limitano alla sola riduzione del dolore, ma possono anche contribuire al miglioramento del sonno e alla gestione di ansia e depressione.

Il contesto legale e le sfide della Sicilia

In Italia, la cannabis medica è legalmente accessibile dal 2013 grazie alla legge 242/2016, che ne regolamenta la produzione e la distribuzione. Tuttavia, la sua implementazione è ancora oggetto di molte sfide legali e burocratiche, sia a livello nazionale che regionale. In Sicilia, la produzione di cannabis medica è ancora limitata, e la disponibilità dei farmaci può variare notevolmente a seconda delle necessità dei pazienti e delle forniture.

Nonostante ciò, la Regione Siciliana ha mostrato segni di apertura verso il settore, con alcune iniziative locali che cercano di promuovere la ricerca e la produzione della cannabis terapeutica. Nel 2021, la Sicilia ha visto l’apertura di nuovi impianti di coltivazione e produzione, destinati a rifornire le farmacie locali. Un passo importante che potrebbe aprire a un futuro in cui la cannabis medica sia più facilmente reperibile per tutti i pazienti siciliani.

La cannabis medica come alternativa ai farmaci tradizionali

Molti pazienti siciliani si sono rivolti alla cannabis medica come alternativa ai farmaci tradizionali, soprattutto per la gestione di dolori cronici e altre condizioni debilitanti.

Alcuni studi scientifici hanno infatti evidenziato che può essere un trattamento efficace per diverse patologie. In particolare, l’uso di CBD (cannabidiolo), uno degli ingredienti attivi della cannabis, sta guadagnando attenzione per le sue proprietà terapeutiche, che spaziano dal sollievo dal dolore alla gestione dell’ansia e delle infiammazioni.

Uno degli aspetti più interessanti riguarda il ruolo della cannabis nella gestione della sclerosi multipla, una malattia neurologica che colpisce molte persone in Sicilia. I pazienti che soffrono di sclerosi multipla possono trarre beneficio dal CBD per alleviare le rigidità muscolari e migliorare la qualità del sonno, effetti che sono stati confermati da diversi studi clinici internazionali.

CBD e cannabis light: una valida alternativa alla cannabis medica

Mentre la cannabis medica richiede una prescrizione specifica e segue un percorso regolamentato dal Servizio Sanitario Nazionale, il CBD e la cannabis light rappresentano un’alternativa accessibile per coloro che cercano benefici simili, ma senza gli effetti psicoattivi associati al THC.

Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei principali composti della cannabis, noto per le sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e ansiolitiche. È privo di effetti psicoattivi, il che lo rende ideale per chi desidera supportare il proprio benessere senza alterare la propria lucidità mentale.

La cannabis light o erba legale, invece, si distingue per il suo basso contenuto di THC (inferiore allo 0,6% in Italia) e la maggiore presenza di CBD. Questo la rende perfetta per chi desidera sfruttare le potenzialità della pianta in modo sicuro e legale.

In conclusione è importante sottolineare come l’’uso del CBD, non sostituisca il trattamento con la cannabis medica per condizioni specifiche, ma possa rappresentare una soluzione complementare o preventiva per gestire lo stress, i dolori leggeri o l’insonnia.

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