Cronaca

Il Festival del Cinema di Cefalù premia sette registi per i loro film sulla condizione delle donne

Il “Premio Donna” del festival del Cinema di Cefalù va ai registi italiani Giorgia Puliga di Oristano, Alessandro D’Onghia di Taranto, Daniela Giordano (Lazio), Lorenzo Santoni (Toscana), Andrea La Puca (Campania), Chiara Sfregola di Terlizzi e al regista danese Yotam Knispeli. Il Premio arriva in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che quest’anno vede il Festival cefaludese premiare sette registi per i loro film sulla condizione femminile.

Alla regista sarda Giorgia Puliga va il “Premio Donna e cambiamento sociale” per il cortometraggio “Terra Fidelis” che racconta il percorso di crescita, le sfide e la resilienza delle donne di fronte alle pressioni sociali e alle aspettative culturali. Il corto “esplora il legame profondo con la terra natale e il percorso di chi affronta i propri sogni e le proprie delusioni con autenticità, portando alla luce il dilemma tra l’ambizione e la necessità di appartenere a qualcosa di vero. Giorgia Puliga riesce a toccare le corde emotive dello spettatore, trasformando la storia di Rosa, attrice e sognatrice, in un inno alla resilienza e all’accettazione di sé”. Nata a Oristano nel 2000, Giorgia Puliga ha mostrato sin dai primi anni del liceo una grande passione per il cinema, che ha coltivato attraverso corsi e laboratori. Nel 2017 ha frequentato il primo corso di filmmaker nella sua città, e durante l’università ha realizzato Un Giovedì Qualunque, selezionato allo Spiraglio Film Festival 2022, oltre a dirigere il suo primo cortometraggio professionale, La Venere di Milis. Quest’ultimo è stato finalista al festival “Visioni Sarde 2022” e ha vinto il Premio del Pubblico alla Casa del Cinema di Roma nel 2023. Con Terra Fidelis, Giorgia esplora il tema dell’identità, del ritorno e del sacrificio, presentando un’opera che parla al cuore di tutti coloro che hanno inseguito un sogno lontano dalle proprie radici.

Al regista Alessandro D’Onghia con il cortometraggio “Non obbedire” va il “Premio Donna per la Giustizia”. Per aver rappresentato, con una forza visiva e narrativa straordinaria, la lotta incessante di una donna per la propria dignità e libertà. Non obbedire racconta la sfida tra una prigioniera e il suo aguzzino, svelando il potere della resistenza femminile di fronte alla brutalità. Alessandro D’Onghia traduce la ribellione della protagonista in una storia senza tempo, che diventa simbolo universale della forza delle donne nella difesa della propria giustizia. Nato a Taranto nel 1990 e cresciuto a Milano, Alessandro D’Onghia ha studiato recitazione presso la Scuola del Teatro Arsenale e ha conseguito la laurea in regia cinematografica alla Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”. Con una carriera eclettica e ricca di esperienze, D’Onghia ha lavorato come regista freelance per numerosi marchi globali e programmi televisivi, tra cui Quelli che il Calcio e Che Tempo Che Fa. Ha inoltre collaborato con Rai Cultura per la realizzazione di documentari e programmi di approfondimento culturale, come Canto per Milano e Danzare oltre i confini, trasmessi su Rai 5. Attraverso il suo lavoro, D’Onghia esplora storie intense, cercando di coinvolgere lo spettatore con un linguaggio emotivo e riflessivo.

Al regista danese Yotam Knispel con il cortometraggio “Bambina” va il “Premio Innovazione Donna” per l’originalità e il coraggio con cui racconta una storia di riscatto femminile. Il film girato in  Sicilia evidenzia la forza indomita di una donna disposta a ottenere giustizia a qualunque costo. Nato a Copenaghen nel 1989 e cresciuto in Israele, Yotam Knispel ha sviluppato un percorso professionale vario e ricco di esperienze legate al mondo cinematografico. Con un passato da giornalista cinematografico, proiezionista, impiegato in una biblioteca di DVD e scrittore di riassunti di film, Knispel è oggi professore associato presso il dipartimento di cinema della “Hamidrasha” School of Arts, dove ha anche completato la sua formazione. Il cortometraggio Drop, scritto e diretto da lui, è stato proiettato in oltre 15 paesi diversi, consolidando il suo ruolo come voce emergente e originale nel panorama cinematografico. Bambina, girato in Sicilia, rappresenta la sua prima produzione internazionale come scrittore, regista e montatore, e ha già ricevuto grande apprezzamento per la sua innovativa visione artistica.

Alla regista Daniela Giordano il “Premio Donna er la libertà” con il cortometraggio “Switch” per aver raccontato, con una regia intensa e delicata, la scoperta della libertà attraverso il coraggio di cambiare. Switch trasforma l’incontro con una semplice valigia abbandonata in un simbolo di rinascita e di possibilità per Emma, una donna intrappolata in una routine soffocante. La regista invita lo spettatore a riflettere sul potenziale di liberazione che risiede nelle scelte che si possono fare, qualunque sia il punto di partenza.” Daniela Giordano, attrice e regista di grande esperienza, ha studiato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e ha lavorato con le più prestigiose compagnie teatrali italiane, diretta da registi del calibro di Besson, Liubimov, Lavia, e Ronconi. Ha collaborato con maestri del cinema d’autore come Peter Del Monte, Giuseppe Piccioni, Gianni Di Gregorio e Daniele Vicari. Il suo amore per la sperimentazione e il suo interesse per la complessità dei processi creativi l’hanno condotta alla scrittura e alla regia, prima in ambito teatrale e successivamente nel cinema. Switch (ITA, 2023) è il suo secondo cortometraggio, dopo il successo di Di chi è la Terra? (ITA, 2018), opera premiata in numerosi festival internazionali.

Al regista Lorenzo Santoni va il Premio Sfide Donna” con il cortometraggio “Giovedì sera” che racconta i pericoli invisibili che spesso si nascondono dietro l’apparente normalità di una serata tra amiche. Il regista riesce a mostrare con estrema sensibilità il coraggio e la forza delle donne, spesso messe alla prova in situazioni che troppo spesso passano inosservate. La sua regia racconta non solo una storia, ma una realtà che invita alla riflessione su un tema di grande urgenza sociale. Nato a Grosseto il 18 novembre 1991, Lorenzo Santoni si è laureato con il massimo dei voti in Scienze dei Beni Culturali all’Università di Siena, per poi ottenere la laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all’Università Roma Tre con la lode. Ha approfondito le sue competenze di regia presso la scuola Storiedicinema di Francesco Falaschi. Nel corso della sua carriera, Santoni ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il primo premio al concorso “Diversi ma Uguali” per il suo cortometraggio Ricchi di cultura, attualmente su Rai Cinema Channel. Attraverso il suo lavoro, ha esplorato tematiche complesse come la disabilità (Le nubi della mente), il rapporto uomo-natura (Selezione Innaturale), e la superstizione (Caffè Doppio). Con il cortometraggio Una bellissima bugia, Santoni ha collezionato premi nazionali e internazionali, dimostrando una continua ricerca narrativa e stilistica che ha consolidato il suo ruolo nel panorama del cinema indipendente italiano. Dal 2019, inoltre, è Presidente e Direttore artistico dell’Hexagon Film Festival.

Al giovane regista Andrea La Puca va il “Premio miglior Messaggio Donna” con il cortometraggio “Voce”. Il giovane regista riesce a trasmettere il silenzio forzato e la repressione emotiva subite da molte donne. Attraverso un monologo di voci dimenticate arla di liberazione e riscatto della donna offrendo la possibilità di essere finalmente comprese e accolte. Nato nel 2001, Andrea La Puca ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza immerso nel mondo dello spettacolo e dell’arte. Dietro le quinte degli spettacoli di teatro di movimento diretti dalla madre e nella compagnia di personalizzazione del padre, Andrea ha coltivato un legame profondo con le arti performative. A soli 16 anni ha scoperto la sua vocazione per la narrazione visiva, dedicandosi alla creazione di video-storie con una sensibilità unica. Dopo un periodo di formazione sui set di importanti registi italiani, nel 2021 ha realizzato il suo primo cortometraggio documentario, L’universo Delle Piccole Cose, dedicato all’Ospedale delle Bambole di Napoli, un’opera che ha ottenuto numerosi riconoscimenti e sarà in concorso ai David di Donatello 2023.

Alla regista Chiara Sfregola va il “Premio Speciale Diversità donna” con il film “Sei mesi dopo” perchè offre voce all’esplorazione interiore di una donna che sceglie il silenzio e la distanza come strumenti di cura e difesa. Il film è un’opera che svela le difficoltà del riappropriarsi di sé stessa di fronte a una relazione passata, restituendo con autenticità le contraddizioni e le insicurezze. Chiara Sfregola realizza un racconto intimo e universale, in cui il tema del rispetto dei confini personali emerge con una forza silenziosa, portando lo spettatore a riflettere sulla complessità delle relazioni e del consenso. Nata a Terlizzi nel 1987, Chiara Sfregola si è laureata in produzione cinematografica presso il prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha collaborato con Cattleya come story editor e produttrice, contribuendo a progetti di successo come Generation 56k (Netflix, 2021) e Circeo (Paramount+, 2022). Sfregola è anche un’autrice affermata: ha scritto il romanzo Camera Single e il saggio Signorina, vincitore del Premio Afrodite, che l’ha consacrata come una delle voci più influenti del femminismo e della comunità LGBTQIA+ in Italia. Tra le sue altre opere letterarie figurano Stare al mondo (Einaudi) e Anna Castelli Ferrieri (Giulio Perrone Editore, 2023).

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