L’Ente Parco delle Madonie ha festeggiato oggi i suoi 35 anni con una grande celebrazione alla sede storica di Palazzo Pucci Martinez di Petralia Sottana. Un convegno sulle aree protette ha scandito la giornata di eventi, con numerosi partecipanti. Una giornata che ha visto tra l’altro a Palazzo la partecipazione degli allievi del corso di Comunicazione dell’Istituto Domina, abiti storici del Comune di Petralia Soprana, rappresentato in presenza dal sindaco Macaluso, e letture affidate alla voce di Mario Gugliuzza. Come ha ricordato il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone, “quello dei 35 anni è un grande traguardo e grandi sfide ci aspettano. Il Parco è pronto a cogliere queste sfide e a lavorare come sempre per la tutela della biodiversità e per il Geoparco Mondiale Unesco di cui fa parte”. A portare i saluti iniziali anche il sindaco di Petralia Sottana Piero Polito. “Una storia, quella del Parco, che fa parte dell’identità dei madoniti e che si apre verso le sfide del futuro per le comunità locali”. Per il direttore dell’Ente Parco Giuseppe Maurici, “l’Ente ha avuto un ruolo apripista, con una legge regionale istitutiva a quei tempi innovativa”. Maurici ha anche tracciato un rapido excursus su evoluzione e gestione degli strumenti tecnici del Parco.
Ai lavori è intervenuto poi il Commissario del Parco dei Nebrodi Giovanni Cavallaro che ha ricordato la vicinanza non solo fisica all’azione del Parco delle Madonie. “Nel Sistema della Rete Natura, la contiguità tra Nebrodi e Madonie è non solo naturale ma anche operativa”, ha aggiunto. Tra i relatori Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico di Palermo. “Salvare la biodiversità – ha spiegato – significa anche tutelare la nostra specie. Nel tempo, il ruolo di parchi e aree protette in genere è stato anche questo. Guardiani di biodiversità, hanno avuto un ruolo strategico nonostante le difficoltà storiche”. Schicchi ha illustrato le fasi preparatorie dei piani di gestione come strumenti di programmazione per la conservazione delle differenti specie. Tra gli intervenuti, il sindaco di San Mauro Castelverde Giuseppe Minutilla ha ricordato la sinergia e il valore della rete tra Ente e Comuni, chiamati a lavorare insieme per lo sviluppo, e l’ex presidente dell’Ente Parco Angelo Pizzuto che ha ripercorso alcune tappe cruciali e delicate del passato delle aree protette. “Il parco – ha spiegato Pizzuto – è stata una garanzia per il territorio perché ha fermato uno stato ambientale preservandolo. Plaudo al lavoro che Caltagirone sta svolgendo”.
Il dirigente Aree protette dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente Francesco Picciotto, nel portare il saluto dell’assessore Savarino, ha ricordato come “la rete naturale siciliana rappresenta il 18 per cento della superficie complessiva dell’isola, un dato importante. Dieci anni prima dello Stato, la Sicilia, dopo la marcia dello Zingaro, approvò una legge innovativa e coraggiosa che ha fatto scuola”. Un impegno che ha visto la partecipazione anche dell’Istituto Domina di Petralia Sottana, guidato dal dirigente Vito Pecoraro, che nel suo intervento ha illustrato il valore dei numerosi progetti di collaborazione varati con l’Ente Parco, per diffondere tra giovani e docenti il valore ambientale e geologico del Parco e del Geoparco mondiale Unesco.
La giornata ha visto anche un intervento di Rosa Bruna D’Alberti che ha illustrato il Patto per la lettura sottoscritto dai Comuni delle alte Madonie per diffondere la passione per i libri. Hanno chiuso i lavori i geologi Alessandro e Fabio Torre, che hanno ripercorso magistralmente il valore geologico del territorio illustrando ai presenti i numerosi elementi di interesse ed i geositi inseriti nel contesto fruizionale del Madonie Unesco Global Geopark. In occasione dell’anniversario, in collaborazione con l’associazione Tan Panormi Villa Sgadari, altra dimora storica settecentesca dell’Ente Parco a Petralia Soprana, per tutto il giorno ha accolto ad ingresso libero numerosi visitatori.La dimora storica di Villa Sgadari tornerà ad essere aperta domani domenica 10 novembre dalle 10 alle 17. Anche nei Comuni del Parco da oggi e per le prossime settimane si svilupperà un fitto calendario di eventi, di cui si pubblica di seguito la programmazione.
LA STOCCATA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
A fronte degli eventi promossi in questi giorni dall’ente parco delle Madonie sulla ricorrenza dei 35 anni dall’istituzione dell’area protetta, per le Associazioni ambientaliste Cai, Legambiente, Lipu e Wwf – Delegazioni siciliane, c’è poco da festeggiare visto anche che tra i protagonisti vi sono quanti a vario titolo hanno contribuito all’inizio dei lavori dell’osservatorio astronomico su Monte Mufara, firmando atti per l’approvazione del progetto o non intervenendo per garantire la tutela della zona A di protezione integrale delle Madonie. Negli ultimi anni gli enti parco in Sicilia hanno toccato il minimo storico di capacità di azione e di credibilità, a causa del grave deficit di partecipazione, rappresentatività, progettualità e competenza, con gestioni commissariali che si prolungano oltremodo e direzioni a tempo, con piante organiche sguarnite e mancanza di adeguate professionalità, con ruoli sovrapposti di controllati/controllori incompatibili tra loro e più incarichi ricoperti dalle medesime persone, come già segnalato dalle Associazioni al Governo Regionale lo scorso 9 ottobre.
Per le Associazioni ambientaliste il modo migliore per celebrare l’istituzione dei parchi in Sicilia è quello di rinnovare profondamente la governance, con l’azzeramento di tutti gli incarichi di commissario e di direttore reggente, e di procedere, per il valore e l’importanza del nostro patrimonio naturalistico, secondo procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati e che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente, come previsto dalla legge, in grado di ridare credibilità al sistema dei parchi, che in altre regioni sono diventati uno strumento importante delle politiche di conservazione della natura e di promozione dello sviluppo sostenibile. Cai, Legambiente, Lipu e Wwf chiedono poi al neo Assessore Regionale al Territorio e Ambiente come atto di svolta un intervento sostitutivo da parte della Regione per la redazione e l’attuazione dei piani territoriali dei parchi, che per legge andavano redatti da decenni e che hanno visto la colpevole inerzia degli enti parco e dei relativi amministratori, con danni per l’erario per incarichi commissionati e pagati per piani mai entrati in vigore.
Occorre poi ritornare urgentemente allo spirito originario voluto dal legislatore regionale e disatteso in questi anni dagli enti: il parco come progetto e strumento di conservazione della natura, per favorire uno sviluppo sostenibile autocentrato sulle comunità e sulle risorse naturali locali ed oggi anche per promuovere azioni pubbliche di adeguamento e mitigazione rispetto ai cambiamenti climatici che stanno colpendo (basti pensare alla diffusione degli incendi) questi territori ad alta valenza di biodiversità.