Cronaca

Pignorato l’incubatore di Termini Imerese, a rischio il Polo Meccatronica

Nuova crisi nella zona industriale di Termini Imerese: il Polo Meccatronica Valley ha ricevuto la visita di un custode giudiziario a seguito di un’azione esecutiva che ha portato al pignoramento dell’incubatore, una struttura che il Polo gestisce da tre anni per conto di Invitalia, l’agenzia del Ministero dell’Economia. Il tribunale di Termini Imerese ha nominato il custode a causa dell’inadempienza della proprietà, il Consorzio Asi di Palermo, che non ha saldato un debito di oltre undici anni con l’Amia, l’ex azienda municipalizzata di Palermo ora in gestione fallimentare. Questa azione mette a rischio i 3,5 milioni di euro investiti da Invitalia nella costruzione dell’incubatore, oltre ai 2 milioni di euro stanziati per il Polo Meccatronica Valley tramite il progetto Cluster Sicilia, finanziato dall’assessorato alle Attività produttive della Regione Siciliana, e che rischia di essere destinato altrove.

Dal 2021, la Rete di Imprese Polo Meccatronica Valley gestisce l’Incubatore costruito da Invitalia su un terreno di proprietà del Consorzio Asi, in base a una convenzione tra le due partecipate. Invitalia aveva realizzato l’incubatore investendo oltre 3,5 milioni di euro di fondi ministeriali, e, secondo l’articolo 934 del codice civile, la proprietà della costruzione, per il principio di accessione, è passata al Consorzio, proprietario del terreno, in cambio di un diritto d’uso del bene per 30 anni a favore dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa. Dopo quindici anni di abbandono, la struttura ha ripreso vita grazie all’impegno di oltre 80 imprese, che l’hanno animata con attività di mentoring, animazione e project management, favorendo l’insediamento di circa 12 nuove realtà imprenditoriali ora operative. Tutto scaturisce dal mancato pagamento da parte del Consorzio di un debito che nel 2017 ammontava a poco più di 100 mila euro e che oggi, nell’inerzia e nel disinteresse assoluto tanto dell’Asi quanto di Invitalia, è lievitato, per via degli interessi di mora accumulatisi, a circa 300mila euro.

“Siamo esterrefatti, nessuno ci aveva informati – commenta il presidente del Polo Meccatronica, Antonello Mineo – Abbiamo scoperto questa vicenda incidentalmente. Si rischia di mandare in fumo non solo l’attività di animazione che ha attratto le imprese in questi tre anni ma anche l’investimento fatto da Invitalia. Il Polo è pronto a trasferire altrove il progetto da 2 milioni di euro finanziato dall’avviso Cluster Sicilia e che punta alla realizzazione di un competence center. Ci siamo attivati immediatamente e abbiamo già avviato interlocuzioni con altri soggetti. Purtroppo questa è l’ennesima occasione persa per Termini Imerese. Ancora una volta la burocrazia e vicende estranee al mondo delle imprese pesano come un macigno sul futuro di un intero comprensorio”.

“Proveremo a intervenire, cercando di comprendere quanto accaduto e di fare valere le nostre ragioni in una procedura che ha il sapore della beffa, sia per la Rete, del tutto estranea alle vicende debitorie, sia per Invitalia, che avrebbe dovuto curare con maggiore tenacia gli ingenti fondi ministeriali che oggi rischiano di andare in fumo – sottolinea l’avvocato Daniele Vecchio, legale della Rete d’imprese del Polo Meccatronica Valley – Da parte nostra cercheremo di approfondire l’accaduto, riservandoci ogni azione legale volta a risarcire la Rete, tanto nei confronti di Invitalia, quanto del Consorzio Asi che hanno fatto investire sulla struttura, tenendo la mia assistita all’oscura della procedura esecutiva in corso ed assumendo sulla vicenda una condotta del tutto passiva che ha finito per aggravarla”. 

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