E’ stato inaugurato questa mattina, 31 ottobre 2024, il nuovo Museo archeologico ambientale di Gratteri. Le opere di adeguamento, che hanno interessato la sede dell’ex macello, hanno permesso di realizzare un moderno spazio espositivo idoneo ad accogliere le collezioni.
Nata dalla collaborazione tra il comune di Gratteri, l’Ente Parco delle Madonie e la Soprintendenza dei beni culturali di Palermo, la struttura, ospiterà al suo interno una sezione archeologica con gli eccezionali reperti rinvenuti nell’area dell’abbazia di San Giorgio, durante gli scavi effettuati nel 2020 e finora mai esposti al pubblico. Particolarmente rilevanti, i capitelli attribuibili all’abbazia di età normanna e i reperti ceramici e metallici esposti insieme ai ritrovamenti antropologici, che permettono di raccontare la storia del complesso monastico occupato già dall’età bizantina e abbandonato nel quattordicesimo secolo. Il nucleo principale del museo, è costituito dalla sezione archeologica situata al piano terra, e da due sale situate al piano superiore, in cui sono allestite una sezione naturalistica con la collezione di artropodi e fossili, donata dal noto entomologo Vittorio Aliquò, e la collezione faunistica acquisita dal comune di Gratteri, con esemplari di uccelli e mammiferi del territorio.
“Il museo – spiega il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone – diverrà parte integrante del Geopark Unesco Madonie, destinato, quindi, ad arricchire l’offerta culturale”. “Ancora una volta – sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – la sinergia tra enti, ha consentito di raggiungere risultati sorprendenti. Un plauso alla Soprintendenza, per il lavoro svolto, grazie al cui operato, è stato possibile giungere al rinvenimento dei numerosi reperti”. “Un sogno che si concretizza – ha commentato il sindaco Giuseppe Muffoletto – un percorso che, sono certo, porterà nuovi e lusinghieri risultati alla comunità madonita”.