Proseguono le azioni di contenimento della fauna selvatica, sul territorio delle Madonie. In un vertice operativo, convocato dal commissario dell’Ente Parco delle Madonie, Salvatore Caltagirone, martedì 8 ottobre 2024, si è tracciato un primo bilancio delle operazioni. Alla riunione, erano presenti anche il coordinatore scientifico dei piani suidi e daini Egidio Mallia, Marcello Catanzaro, sindaco di Isnello e componente del comitato esecutivo dell’Ente Parco, il dirigente dell’Ispettorato regionale Foreste Ciro Pedrotti, il componente delegato del Dipartimento regionale Sviluppo Rurale Giovanni Misseri, Sergio Migliore e Antonio Spinnato, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ed il direttore dell’Ente Parco Giuseppe Maurici.
Per potenziare ulteriormente le azioni di contenimento, dunque, si è prospettato, tra l’altro, l’impiego di chiusini di nuova generazione del tipo “Pig Brig”, di cui anche i comuni potrebbero dotarsi per una risposta immediata ed ancora più efficace in aree interne e contigue al Parco. Nei giorni scorsi, intanto, un importante passaggio si è registrato con l’approvazione, da parte del Comitato tecnico scientifico dell’Ente Parco, dell’aggiornamento del piano di contenimento suidi, che adesso andrà al vaglio degli organi competenti, per le successive valutazioni che porteranno all’adozione finale. I capi di daini raccolti in queste settimane, oltre che essere stati destinati all’autoconsumo da parte dei selecontrollori, sono stati consegnati alla stazione di alimentazione dei grifoni di Isnello, il cui nucleo selvatico conta ormai circa 60 capi, alcuni provenienti anche da altre regioni. Intorno allo stesso borgo madonita, gli esperti hanno registrato anche il ritorno di ben 5 capovaccai, specie un tempo ben radicata sulle Madonie. Si tratta di una specie necrofaga, ritenuta a rischio estinzione a livello nazionale, con una importante funzione di pulizia del territorio e oggetto di programmi speciali di tutela. Sembrerebbe che, il nucleo di uccelli, si sia insediato proprio grazie alle disponibilità alimentari provenienti dalle operazioni di abbattimento. “L’Ente Parco – sottolinea il commissario Salvatore Caltagirone – proseguirà ulteriormente in questa battaglia in applicazione della normativa nazionale e locale e nel rispetto della legalità, per convertire una criticità in opportunità e per tutelare biodiversità e diritti delle popolazioni locali”.