La Giunta dell’Unione dei Comuni delle Madonie, nel corso dell’ultima riunione tenutasi giovedì scorso, si è espressa chiaramente e all’unanimità a sostegno del progetto del Fly Eye, “Siamo tutti consapevoli della grande importanza che questo telescopio rappresenta per la Comunità scientifica e astronomica internazionale, ma anche per le interessanti ricadute culturali ed economiche che il progetto avrà per il nostro territorio.“Il FlyEye su Monte Mufara – si legge in una nota diramata dalla Giunta – sarà il primo di una rete di quattro telescopi che l’Europa, tramite ESA, vuole creare per avviare la prima rete di sorveglianza spaziale per scoprire e monitorare asteroidi potenzialmente pericolosi per la terra (i Neart Earth Objects – NEO). Gli altri tre FlyEye saranno installati in Australia, Argentina e Messico, in modo da avere una rete costantemente operativa su tutto il cielo osservabile dal nostro pianeta.Il sito di Monte Mufara è stato selezionato nel 2019 come il sito migliore d’Italia per l’installazione del primo FlyEye attraverso uno studio condotto da Agenzia Spaziale Italiana (ASI). ASI ha identificato Mufara come il luogo ideale grazie alla sua altitudine (1865 m), bassa latitudine (che permette l’accesso a parte del cielo australe), al bassissimo inquinamento luminoso del sito e alla sua geometria “a cono”, utile a prevenire la formazione di turbolenza atmosferica che degraderebbe le immagini ottenute al telescopio. Per queste ragioni sul Monte Mufara già insiste, ed è operativo, un Telescopio, il WMT, gestito dal Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche GAL Hassin di Isnello. Un sito che ospita diverse infrastrutture di servizio necessarie al funzionamento dei Telescopi.“Le norme vigenti consentono la realizzazione di infrastrutture a carattere scientifico in tutto il Territorio del Parco delle Madonie – afferma a nome della giunta dell’Unione delle Madonie il presidente Luigi Iuppa. – La ricerca scientifica come pure la tutela dell’Ambiente sono diritti tutelati e garantiti dalla nostra Costituzione. A noi il compito di saperli valorizzare, senza strumentalizzazioni di sorta e nel rispetto delle norme.”