Nel sito ufficiale dell’Ente Spaziale Italiano campeggia ancora l’invito per la stampa alla cerimonia di posa delle prima pietra del FlyEye, fissata per venerdì 6 settembre proprio su Monte Mufara. Ma l’attesa cerimonia, alla quale avrebbe dovuto partecipare anche il ministro Adolfo Urso, oltre che il presidente della Regione Renato Schifani, non ci sarà. Il Tar in data odierna ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste (Legambiente Sicilia, Club Alpino Italiano, Wwf Sicilia Nord Occidentale e Lipu) che chiedevano la sospensione dei lavori, ritenendo meritevoli di approfondimento i “numerosi profili di illegittimità dedotti avverso gli atti impugnati” si legge nell’ordinanza firmata dal presidente della prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale Salvatore Veneziano.
Fra le motivazioni dell’ordinanza si legge: “Considerato, ai fini della chiesta tutela cautelare monocratica, prevalente l’interesse alla tutela ambientale del sito, in termini di mantenimento della sua attuale integrità nel breve lasso di tempo intercorrente sino alla trattazione camerale collegiale dell’istanza cautelare, rispetto ad un breve differimento della esecuzione dei lavori, ancora allo stato iniziale e per i quali non risulta in atti, per altro, una specifica urgenza. Ritenuto utile, per una più consapevole delibazione collegiale, di disporre l’incombente istruttorio richiesto in ricorso mediante l’acquisizione – nel termine di giorni dieci dalla comunicazione o notificazione del presente decreto degli atti, oltre ad ogni eventuale ulteriore documentazione pertinente … Accoglie l’istanza di misure cautelari monocratiche e conseguentemente
dispone la sospensione dei lavori sino alla data di celebrazione della camera di consiglio di trattazione collegiale dell’istanza cautelare. Dispone l’acquisizione della documentazione in motivazione indicata, mediante deposito in Segreteria a cura e nei termini indicati.” La data fissata per la camera di consiglio è il 24 settembre 2024.