“La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha iscritto un fascicolo allo Stato nei confronti di ignoti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio plurimo”. Lo ha annunciato oggi, durante l’affollata conferenza stampa sul naufragio Bayesian che si è tenuta presso il tribunale imerese, il procuratore capo Ambrogio Cartosio il quale ha aggiunto che si è ancora nella fase iniziale delle indagini e il cui sviluppo è imperniato sul recupero del relitto. Solo quando il Bayesian sarà tratto fuori dai fondali di Porticello (potrebbero passare alcuni mesi), saranno appagate le domande sulla dinamica della tragedia consumatasi fra le 3,50 e le 4,06 del 19 agosto scorso quando, il lussuoso veliero, è affondato dopo essere stato investito da un downburst, una colonna di aria fredda in rapidissima discesa da un temporale, che nell’impatto con la superficie, si espande orizzontalmente in tutte le direzioni.
Cartosio, che ha parlato di “tragedia gravissima”, ha detto: “Ci sentiamo vicini alle famiglie delle vittime e, ancora più doloroso, sarebbe se questo lutto terribile, fosse stato causato da comportamenti non perfettamente in ordine, con responsabilità che ciascuno deve avere nella gestione della navigazione. Abbiamo avuto la fortuna di avere la collaborazione di alcuni reparti dei vigili del fuoco, dal coraggio eccezionale”. A loro, alla Guardia Costiera e alle altre forze dell’ordine e a tutti coloro intervenuti nel salvataggio, il procuratore rivolge il ringraziamento. Però le attese risposte, non soddisfatte in conferenza, potranno giungere dai prossimi accertamenti e dall’esame del relitto. Allora, per esempio, si potrà capire se il portellone laterale o altri varchi fossero aperti e dell’esistenza di una scatola nera.
Sette i morti, fra cui il magnate britannico Mike Lynch (proprietario del veliero) e la figlia diciottenne Hannah, sei dei quali si sono rifugiati nelle cabine a sinistra della barca, probabilmente alla ricerca di bolle d’aria. “Quando e se iscriveremo delle persone nel registro degli indagati – prosegue Cartosio – non dipende esclusivamente dal recupero del veliero. Ci sono valutazioni da fare, ci si deve rendere conto che un procuratore che acquisisce elementi provenienti da vari accertamenti, ha necessità di conoscerli bene e di rifletterci sopra”.
Altre domande attenderebbero il capitano James Cutfield e i membri dell’equipaggio, ma quest’ultimo non è obbligato per legge a restare in Sicilia. Risposte sono giunte da Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di Porto di Palermo e dal sostituto procuratore, Raffaele Cammarano. Si è appreso che le previsioni meteo non annunciavano avvisi di burrasca e che la nave da diporto, poteva sostare nella zona dove è affondata. Lì, non vigono divieti specifici per l’ancoraggio, unico divieto, è quello relativo al sito archeologico locale, che però è distante dal punto in cui si trovava il Bayesian. Le operazioni di salvataggio e recupero dei dispersi sono state difficili, la componente specialistica è stata quella dei sommozzatori, intervenuti da tutta Italia, in totale 20 uomini, undici dei quali specializzati per interventi in ambienti ristretti. Sono state effettuate 123 immersioni con team formati da 2 persone, per un totale di 4.370 minuti d’immersioni. La Procura di Termini Imerese conferirà gli incarichi per le autopsie sulle vittime, tra lunedì e martedì.