Superyacht affondato nel Palermitano, anche robot in mare per le ricerche dei dispersi VIDEO

Redazione

Sicilia by Italpress

Superyacht affondato nel Palermitano, anche robot in mare per le ricerche dei dispersi VIDEO

21 Agosto 2024 - 15:49

PALERMO (ITALPRESS) – Mentre proseguono senza sosta, dalle prime ore dell’alba, le operazioni di ricerca dei 6 dispersi del naufragio dello yacht “Bayesian” al largo di Porticello con l’impiego di risorse navali, aeree e subacquee, coordinate dalla Guardia Costiera di Palermo, sono state potenziate le indagini subacquee condotte dai sommozzatori dei Nuclei Sub Guardia Costiera di Napoli e Messina, che stanno operando “con l’ausilio di un ulteriore veicolo subacqueo a controllo remoto (ROV – Remotely Operated Vehicle), dalle performanti caratteristiche”, fanno sapere dalla Guardia Costiera.
Il “robot” è capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell’incidente a beneficio della Procura di Termini Imerese.

I sommozzatori speleo dei vigili del fuoco ieri hanno ispezionato l’interno del relitto, in operazioni che sono state definite “lunghe e complesse”. I sub sono riusciti ad aprire un varco nello scafo del relitto di 56 metri.

A bordo dell’imbarcazione c’erano 22 persone, 15 sono state tratte in salvo. Recuperato per adesso solo il corpo senza vita di un componente dell’equipaggio. Tra i dispersi figurano l’imprenditore britannico Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, con la moglie, e il legale di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Neda.

I sopravvissuti sono ospitati nel resort Domina Zagarella di Santa Flavia, in un contesto blindato, protetti dall’unità di gestione crisi attivata dalla società armatrice. Del caso si occupano i magistrati della Procura di Termini Imerese, che intendono sentire personalmente i sopravvissuti nell’albergo trasformato in una sorta di quartier generale.

Nel corso della prima immersione, ieri, gli speleosub sono riusciti ad accedere al ponte di Comando, ma non sono riusciti ad andare oltre per la presenza di suppellettili che ostacolavano il passaggio. Uno scenario da “Concordia in piccolo, dove è difficile avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”. Così, facendo riferimento alla tragedia della Costa Concordia, i Vigili del fuoco in merito alle condizioni in cui operano i sub impegnati nella ricerca dei dispersi. Le fasi di ricerca comportano l’intervento di due sub per volta, che possono restare immersi a quella profondità solo una dozzina di minuti, compresi i due minuti per raggiungere il fondale e poi riemergere.

Sempre ieri l’ambasciatore inglese in Italia, Edward Llewellyn, ha incontrato i superstiti del naufragio ospitati nel resort Domina Zagarella di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Tra loro anche Angela Bacares, moglie dell’imprenditore britannico Mike Lynch, tra i dispersi.

“Quella che si è consumata in questo bellissimo luogo è davvero una grande tragedia per il nostro Paese: siamo tutti molto tristi, così come lo sono i cittadini di Porticello. Italia e Regno Unito sono due Paesi amici e vorrei ringraziare gli italiani per l’umanità che hanno dimostrato”, ha commentato l’ambasciatore britannico in Italia, Edward Llewellyn. “L’invio di ispettori per le verifiche – aggiunge – è qualcosa che facciamo normalmente quando una nave britannica viene coinvolta in un incidente: fanno il loro lavoro al pari dei colleghi italiani”.

I primi naufraghi sono stati recuperati da una imbarcazione ormeggiata a pochi metri di distanza, uno yacht battente bandiera Olandese, la Sir Robert B P, la prima a prestare i soccorsi, e poi portati al porto da 4 mezzi della guardia costiera, partiti da Porticello, Termini Imerese e Palermo. In tutto, a bordo del Bayesan, erano presenti 22 persone quasi tutte di nazionalità straniera (Regno Unito, Nuova Zelanda, Irlanda, Sri Lanka, America e Canada: altri due hanno la doppia cittadinanza, inglese e francese): 10 membri dell’equipaggio e 12 passeggeri. In un primo momento si contavano 15 persone tratte in salvo e 7 dispersi, poi il numero è sceso a 6 dopo il ritrovamento del corpo di un membro dell’equipaggio: si tratta del cuoco, un canadese ma con passaporto dell’Antigua. “Eravamo sulla barca, e c’è stato un forte temporale – racconta uno testimone a bordo della Sir Robert B P che ha prestato per prima i soccorsi ai naufraghi, ed è ancora ormeggiata davanti al molo -. Dopo il temporale abbiamo visto che la barca dietro di noi era scomparsa. Abbiamo visto un razzo sparato in cielo e siamo andati a vedere in quella posizione chi lo aveva sparato: arrivati lì abbiamo visto che c’era una barca di salvataggio con 15 persone dentro. Abbiamo comunicato alla Guardia costiera e sono venuti a soccorrerli, due ore dopo siamo andati a prendere gli ultimi rimasti”.

Tra i dispersi, come riferisce il “The Telegraph”, c’è anche l’imprenditore britannico Mike Lynch, 59 anni, tycoon del settore della tecnologia, a capo di Invoke Capital. L’uomo era a bordo dell’imbarcazione quando è stata travolta da una tromba d’aria assieme ad altre 21 persone, tra cui la moglie, Angela Bacares, che è stata invece salvata. Dispersa, secondo la stampa d’Oltremanica, anche Hannah, la figlia 18enne di Lynch.
Lynch ha fondato – dopo gli studi all’Università di Cambridge – nel 1996 con David Tabizel e Richard Gaunt “Autonomy Corporation”, azienda di software diventata in breve tempo tra le 100 migliori nel Regno Unito. Lynch ha fondato Invoke Capital e successivamente, assieme a Invoke, ha creato la società di sicurezza informatica Darktrace. Nell’ottobre del 2011 Autonomy è stata venduta alla Hewlett-Packard per poco più di 11 miliardi di dollari: in merito a questa cessione, Lynch ha dovuto affrontare un lungo processo per frode, oltre all’estradizione negli Stati Uniti assieme a Stephen Chamberlain, ex vicepresidente delle Finanze di Autonomy.
Per quanto riguarda le persone recuperate, 10 sono state trasferite in ospedale per ricevere assistenza, anche se nessuno di loro era in condizioni gravi. In particolare, una bambina inglese di un anno, Sophie, è stata condotta all’ospedale dei Bambini di Palermo dove poi si è ricongiunta con la madre. A salvarla dalle onde, subito dopo il naufragio, sarebbe stata proprio la stessa donna: in salvo anche il marito che è stato trasferito in un altro ospedale.
Gli altri 5 superstiti al naufragio, tre ragazzi e due ragazze, per i quali non è stato necessario l’intervento dei medici, sono rimasti per alcune ore nei locali della Guardia costiera locale dove sono stati sentiti dal comandante dei carabinieri di Bagheria e dal vicario del Prefetto di Palermo, per cercare di fare luce sull’accaduto. Al termine, sono stati trasferiti a bordo di un van nero all’hotel Zagarella Domina Sicily di Santa Flavia, dove nel frattempo sono stati portati anche gli altri naufraghi conclusi gli accertamenti in ospedale. Intanto, proseguono senza sosta le ricerche dei sei dispersi con risorse navali, aeree e subacquee, tra cui il Nucleo Subacquei Guardia Costiera di Messina anche se, con il trascorrere delle ore, prende sempre più corpo l’ipotesi che siano rimasti intrappolati nello scafo dell’imbarcazione che giace a 49 metri di profondità, a circa 300 metri dal molo di Porticello. Proprio a causa della profondità dl fondale dove l’imbarcazione è colata a picco, si è reso necessario l’intervento degli speleo sommozzatori dei vigili del fuoco provenienti da Sassari, Cagliari e Roma: sono gli unici, infatti, in grado di operare a quelle profondità.

Sull’episodio, sotto il coordinamento della Procura di Termini Imerese, è stata aperta un’inchiesta per accertare l’esatta dinamica del naufragio della nave Bayesian, costruita nel 2008 dal cantiere Perini navi Viareggio che naviga attualmente sotto bandiera della United Kingdom (UK). Secondo quanto riporta Vessel finder l’imbarcazione è una barca a vela lunga 56 metri con larghezza massima di 11 metri e stazza lorda di 473 tonnellate, caratterizzato dal più alto albero in alluminio mai costruito fino al 2008. In arrivo, secondo la “BBC”, una squadra di quattro investigatori britannici per partecipare alle indagini.

– Foto col3/Italpress –

(ITALPRESS).

 

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