“Sangue a Falce“, è il libro di Giovan Battista Ruffo che sarà presentato martedì 20 agosto alle ore 18, presso Galleria Caffè Letterario di Cefalù (via 25 Novembre). La presentazione del libro edito da Spazio Cultura Edizioni, segna l’inizio della nuova collaborazione tra i titolari Giuseppe Provenza e Angelo Daino e l’associazione Crocerossine d’Italia Onlus, che patrocina l’evento. Questa nuova opera di Ruffo mira a sensibilizzare su una patologia divenuta un problema di sanità globale: l’anemia falciforme.
Dopo la prima presentazione svoltasi a Roma nella sala Isma del Senato della Repubblica lo scorso 19 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Anemia e, il grande incontro del 27 giugno all’Istituto di Padre Messina che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico, lo scrittore sarà ospite della Galleria di Cefalù. Parte del ricavato della vendita del libro sosterrà, in questa speciale occasione, l’ambulatorio solidale gestito dall’associazione Crocerossine d’Italia. Questo ambulatorio, aperto lo scorso anno presso l’Istituto Padre Messina di Palermo nel quartiere Sant’Erasmo-Kalsa, vede numerosi medici impegnati gratuitamente al servizio delle fasce più deboli della popolazione.
“Il mio impegno personale attraverso il romanzo ‘Sangue a Falce’, presentato in Senato proprio in occasione della Giornata mondiale insieme a clinici, rappresentanti istituzionali e associazioni di pazienti, – ha detto Ruffo, direttore di Ematologia e Talassemia dell’Arnas Civico-Di Cristina-Benfratelli di Palermo e membro del consiglio direttivo Site -, è volto a sensibilizzare su questa malattia, convinto che solo con l’impegno di tutti si possano raggiungere grandi traguardi”.
Il romanzo racconta l’anemia falciforme attraverso una narrazione avvincente che intreccia storie di vita reale con il dramma della malattia. Ambientato a Palermo, una città da sempre crocevia di popoli dell’area mediterranea, il libro non solo mette a fuoco la sofferenza e le sfide affrontate dai pazienti, ma affronta anche temi cruciali come l’immigrazione clandestina e la tratta delle schiave provenienti dall’Africa subsahariana verso il nostro Paese. L’autore ha infatti spiegato: “Il romanzo utilizza il potere della narrazione per sensibilizzare il pubblico su una condizione complessa, mettendo in luce non solo le sfide mediche, ma anche le interconnessioni sociali e culturali”.
