Cronaca

Marciante sulla siccità: “Sì ai dissalatori e basta sprechi. La diga di Blufi? Monumento delle incompiute”

La siccità in Sicilia è diventato un “fenomeno insostenibile”. Lo ha dichiarato il vescovo di Cefalù Monsignor Giuseppe Marciante al SIR in una interessante intervista. Secondo il vescovo Marciante “con il cambiamento climatico il fenomeno della siccità è diventato insostenibile perché diminuiscono le piogge e le temperature diventano sempre più calde. La gravità, soprattutto in estate, ha ormai raggiunto livelli insopportabili e ha messo a rischio tutto il settore agricolo, zootecnico e forestale profondamente provati anche dalla triste piaga degli incendi”. È un quadro allarmante quello disegnato da monsignor Marciante che parla anche delle “deficienze strutturali che vanno dai sistemi di irrigazione dispersivi al numero insufficiente di invasi attivi o inservibili” per la mancata manutenzione.

Cosa si può dunque fare per affrontare la grave crisi? Marciante nell’intervista auspica alcuni interventi a partire dalla cosa più semplice “limitare lo spreco dell’acqua” utilizzando un modo intelligente e diffuso dell’irrigazione a goccia, aumentando il numero dei laghetti artificiali in modo da accumulare una riserva nel periodo invernale, riutilizzando le acque reflue degli impianti di depurazione per l’agricoltura e gli usi civici così da risparmiare altre risorse preziose per l’uso domestico e igienico. Per il vescovo Marciante inoltre si dovrebbero valutare i vantaggi resi possibili dall’uso della dissalazione all’interno di un sistema integrato di fonti e da soluzioni di approvvigionamento. Infine l’importanza di manutenere le condutture e gli invasi che oggi causano una dispersione del 50% delle risorse idriche e ricorda quello che definisce “un vero e proprio monumento dello spreco” nel cuore delle Madonie: l’incompiuta diga di Blufi.

Secondo il vescovo di Cefalù la politica “deve ben programmare gli interventi strutturali” necessari e “andare oltre la gestione dell’emergenza come per gli incendi superando tempestivamente gli ostacoli burocratici” ma anche vigilare “su eventuali speculazioni sull’acqua che possano danneggiare i cittadini”. Marciante ricorda le battaglie per l’acqua del sociologo Danilo Dolci, lotte come atto di liberazione dal potere mafioso. Continuando nell’intervista, il vescovo ricorda l’impegno importante che tutti i cittadini devono assumersi: ogni siciliano deve ricordare che l’acqua è un dono e un bene prezioso e non va sprecata e “deve difendere la sua dignità col coraggio di lottare e partecipare alla soluzione dei problemi e, non ultimo, vivere la solidarietà anche nel consumo dell’acqua”. QUI L’INTERVISTA INTEGRALE

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