La nascita di una nuova creatura è sempre una bella notizia, specie in un territorio, come quello delle alte Madonie, dove di fiocchi blu o rosa se ne vedono sempre di meno (leggi qui). Ma quella della piccola Azzurra Domina è stata davvero una nascita speciale, avvenuta, come ha raccontato qualche giorno fa La Repubblica Palermo, lungo le curve della Strada Statale 120 dentro l’ambulanza del 118. Per essere precisi, come è stato riportato dal referto del personale della Seus, la nascita è avvenuta in piena notte, all’1 e 37 minuti del 25 luglio, in Contrada Grillo, territorio di Petralia Soprana. La bambina ha visto la luce fra le braccia del soccorritore Franco Nasello. “Non c’è stato nemmeno il tempo di mettere la freccia e accostare che la testina della bimba era già spuntata – si legge nell’articolo del quotidiano palermitano. Un parto prematuro di qualche settimana”.
Alla madre, Sonia Murè, residente a Gangi, non sarebbe bastato neanche raggiungere il vicino ospedale di Petralia Sottana, dove da anni ormai il punto nascite è stato chiuso. L’ambulanza si stava dirigendo verso l’ospedale di Termini Imerese, a circa un’ora di distanza da Gangi, ma la bambina aveva fretta di nascere e, come già accaduto nel 2017, grazie ad un altro provvidenziale intervento del 118 (Leggi qui), il parto è avvenuto dentro l’ambulanza medicalizzata dove, ad assistere la donna già in pieno travaglio, c’erano, oltre al soccorritore Franco Nasello, anche l’autista Aldo Ferraro e la dottoressa Paola Sala.
Grazie alla professionalità del personale a bordo del mezzo di soccorso il parto è avvenuto in sicurezza. La donna e la bambina stanno bene e, dopo una sosta all’Ospedale di Petralia Sottana per verificare le condizioni di salute, sono state ricoverate all’ospedale di Termini Imerese, per la gioia di papà Riccardo Domina, di Geraci Siculo che, la notte della nascita della sua bambina si trovava a Palermo. Il padre, a nome di tutta la famiglia, ha voluto ringraziare i soccorritori, i medici e gli infermieri per quello che hanno fatto con i pochi mezzi a disposizione. “Ma è assurdo che in ospedale non c’era neanche una bilancia per pesare mia figlia – ha affermato. – Da quando è stato chiuso il punto nascita per noi madoniti è diventata un’avventura avere dei figli”.