“Il presidente della Regione agisca in fretta per ripristinare la partecipazione democratica e la corretta gestione del Geoparco delle Madonie anche attraverso misure drastiche come la rimozione del commissario straordinario”. È la richiesta del gruppo parlamentare Pd all’Ars che firma un’interrogazione, dopo le proteste di alcuni sindaci (LEGGI QUI), sottoscritta anche da Luigi Sunseri (M5S) e Ismaele La Vardera (Sud chiamaNord) per chiedere il rispetto della funzionalità della funzionalità degli organi istituzionali dell’Ente parco a partire dal Consiglio.
“Siamo estremamente preoccupati per le modalità di gestione – sottolinea Fabio Venezia primo firmatario dell’interrogazione -. I Geoparchi Unesco sono soggetti a un rigoroso riesame ogni quattro anni per confermare il loro status. Il Geoparco Madonie ha ricevuto una ‘carta gialla’, indicante la necessità di adeguarsi a specifiche prescrizioni per mantenere il suo riconoscimento, tuttavia, dall’estate del 2023, nonostante numerose richieste protocollate, il Commissario dell’Ente Parco ha omesso di convocare il Consiglio per discutere le problematiche e gli indirizzi da perseguire. Come se non bastasse a seguito di ulteriori sollecitazioni, comprese quelle di 12 sindaci del territorio, il Commissario ha risposto esautorando il Consiglio da qualsiasi competenza in merito al Geoparco, favorendo invece incontri informali e decisioni unilaterali, alcune delle quali di natura finanziaria”.
“A tutt’oggi – aggiunge ancora Venezia – nonostante i sindaci di Polizzi Generosa, Cefalù, Caltavuturo, Petralia Sottana e Castellana Sicula abbiano chiesto all’assessore del territorio e dell’ambiente un confronto costruttivo per garantire il rispetto delle rappresentanze territoriali non è stato dato seguito alle istanze e le amministrazioni comunali si sono rivolte anche al Presidente della Regione e all’UNESCO per sollecitare un’azione adeguata. È indispensabile avviare tutte le iniziative che garantiscano il rispetto delle funzioni istituzionali del Consiglio dell’Ente Parco, convocando un’assemblea allargata a tutti i Comuni coinvolti – concludono i parlamentari Pd firmatari dell’atto parlamentare – a partire dalla rimozione del commissario”.