I dati dell’Osservatorio Findomestic: le famiglie siciliane spendono meno rispetto alla media nazionale

Redazione

Cronaca - Lo studio

I dati dell’Osservatorio Findomestic: le famiglie siciliane spendono meno rispetto alla media nazionale
Secondo Findomestic la Sicilia è la regione con la crescita più contenuta. Incremento trainato dalla mobilità ma con gap rispetto al contesto nazionale.

24 Giugno 2024 - 18:08

Secondo l’Osservatorio Findomestic la Sicilia è la regione con la crescita più contenuta. L’incremento trainato dalla mobilità ma con gap significativi rispetto al contesto nazionale.

Nel 2023, in Sicilia sono stati spesi circa 4,3 miliardi di euro in beni durevoli (4 miliardi e 279 milioni di euro), il 5% in più rispetto al 2022: si tratta della regione con la crescita più contenuta, inferiore sia alla media del Mezzogiorno (6,4%) che a quella nazionale (8,9%). Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Findomestic (Gruppo BNP) in collaborazione con Prometeia e giunto alla trentesima edizione, l’incremento della spesa è stata trainata dagli acquisti di beni legati alla mobilità, ma con un gap significativo rispetto agli aumenti medi nazionali nelle auto.

“Il settore della mobilità – spiega Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – ha guidato gli aumenti con variazioni a doppia cifra: +25,1% per l’acquisto di motoveicoli (235 milioni), +13,5% per le auto nuove (780 milioni) e +10,9% per le auto usate (1 miliardo e 243 milioni)”. Bardazzi aggiunge che “rispetto alla media nazionale i volumi di spesa per le auto nuove sono inferiori di 6 punti percentuali e di 8 punti per le usate”. In crescita la spesa per gli elettrodomestici (+2,4%, 363 milioni) mentre risultano in calo mobili (-0,9%) e telefonia (-0,8%), in linea con l’andamento delle regioni del Sud. Scende anche la spesa per l’elettronica di consumo (-29,8%) e l’information technology (-6,6%).

SPESA PER FAMIGLIA. La spesa media per famiglia dedicata ai beni durevoli in Sicilia è la seconda peggiore in Italia dopo la Calabria. Le famiglie siciliane nel 2023 hanno speso una media di 2.052 euro a nucleo, 799 euro in meno della media nazionale e 66 euro meno rispetto alle altre regioni del Sud. Nella classifica delle 107 province italiane 4 siciliane occupano le ultime posizioni : Enna è 106° in graduatoria con una spesa media per nucleo familiare di 1.759 euro. Oltre il centesimo posto anche Trapani, Agrigento e Caltanisetta, mentre una situazione migliore si osserva a Siracusa, Catania e Palermo, che con una spesa per famiglia compresa tra 2.150 e 2.180 euro occupano i posti dal 88° all’80°.

A PALERMO SPESA IN DUREVOLI OLTRE 1 MILIARDO, 7° PROVINCIA IN ITALIA PER LE MOTO. Palermo è la provincia siciliana con la spesa più consistente in beni durevoli nel 2023 come emerge dai dati dell’Osservatorio Findomestic, giunto quest’anno alla sua trentesima edizione: 1 miliardo e 92 milioni di euro di spesa complessiva, il 5,2% in più rispetto al 2022. Con la spesa per nucleo familiare più alta dopo Catania (pari a 2.148 euro a famiglia), a Palermo è il comparto mobilità a guidare i consumi. Per le auto nuove sono stati spesi 209 milioni di euro contro i 188 dell’anno precedente (+11,4%), mentre per l’usato sono stati impiegati 298 milioni, con una crescita del 13,3%, la migliore in regione sebbene al di sotto della media nazionale (+18,7%). Nella spesa per i motoveicoli Palermo è al 7° posto nella classifica delle 107 province con 63 milioni di euro spesi, il 20,8% in più del 2022. Nei beni per la casa, si conferma il crollo dell’elettronica di consumo (TV), in flessione del 30,1% (29 milioni spesi rispetto ai 41 del ’22) e dell’information technology (-5,2%, 39 milioni). In calo anche il comparto mobili, con una spesa complessiva di 254 milioni (-0,5%, 500 euro a famiglia). Tengono invece gli elettrodomestici, con la crescita migliore in regione al 3,1% a fronte di una spesa di 94 milioni di euro. Bene anche la telefonia, dove la flessione dello 0,4% (106 milioni di euro) è migliore del dato nazionale di riferimento (-2,3%), cosa che posiziona la città al 7° posto tra le province italiane per crescita del segmento.

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